Genova. Per adesso nessuna telecamera, anche se resta il presidio della Polizia Municipale a bloccare, nelle ore di punta, gli automobilisti che in piazza Manin tentano la “manovra proibita”, quella che permette di bypassare due semafori e immettersi velocemente verso via Montaldo. Il nuovo assetto semaforico della piazza, realizzato secondo le tecnologie di ultimissima generazione, non è stato, infatti, dotato delle tanto temute telecamere che avrebbero punito i trasgressori a qualunque ora, senza bisogno dei vigili.
“Le telecamere non sono previste dalla normativa – spiega l’assessore alla viabilità del Comune di Genova, Anna Maria Dagnino – per questa casistica”. La regolarità delle telecamere è, infatti, prevista per regolamentare gli accessi nei caso di ztl, per controllare chi transita sulle strisce gialle o, ancora, sulla sopraelevata dove è in funzione il tutor per la verifica della velocità media.
Aldilà delle telecamere, comunque, il nuovo impianto semaforico realizzato a Manin, per un costo di circa 100 mila euro, rappresenta un “fiore all’occhiello” dell’amministrazione, un progetto che è arrivato quinto nella graduatoria nazionale e, per questo motivo, ha avuto un finanziamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L’impianto semaforico è stato, infatti, rinnovato e completamente riprogettato per rispondere alle esigenze di una zona particolarmente complessa.
“Piazza Manin è una zona dove c’è una forte e viabilità e un forte traffico – spiega Dagnino – ci sono scuole intorno oltre a servizi. Di fatto tutto l’impianto è stato rinnovato coprendo anche un tratto di attraversamento pedonale che, precedentemente, non era servito. L’impianto semaforico nuovo, inoltre rispetta le nuove regole del codice della strada. Questo era ancora un semaforo che presentava la segnalazione avanti o alt mentre i nuovi semafori, come è noto danno soltanto il colore. A questo – conclude l’assessore – si aggiunge il fatto che rispetta tutte le norme relative all’accessibilità per i non vedenti e per i diversamente abili”.