Genova. Visto che l’imponderabile si è già verificato – la vittoria di Marika Cassimatis alla sfida del voto on line contro Luca Pirondini – non è detto che le sorprese, in vista delle elezioni comunali genovesi, siano finite, in casa M5S.
Come è accaduto per le elezioni regionali del 2014 in Sardegna, dove il Movimento si era diviso in diverse fazioni fratricide, lo staff nazionale potrebbe decidere di non dare il via libera per l’utilizzo del simbolo.
Perché a Genova, la tensione, è alta. Nelle ultime ore, e in particolare dopo le 19 di martedì, quando il sistema Rousseau ha sancito la candidatura dell’insegnante Cassimatis per 20 voti di scarto sull’avversario, le polemiche sono montate a livello esponenziale. E chi, a partire dalla candidata sindaca, invitava a deporre l’ascia di guerra e a tirare fuori “il calumet della pace”, ha dovuto fare i conti con aspre critiche.
Quella più diretta – accompagnata da diplomatici e tutto sommato sinceri auguri di buon lavoro – è stata lanciata quasi subito dallo stesso Pirondini che ha chiesto, scrivendolo in un post pubblicato su Facebook, che venissero resi pubblici i nomi di chi ha votato on line. Questo perché l’impressione dell’ala ortodossa del M5S ligure e genovese è che il sostegno a Cassimatis sia arrivato da attivisti abilitati sì al voto (bisognava essere iscritti da prima del 1 luglio 2016) ma che hanno anche apertamente criticato Beppe Grillo, lo Staff e alcuni esponenti locali, prima fra tutte la portavoce in Regione Alice Salvatore, per aver promosso un meccanismo verticistico e poco “democratico” per decidere le candidature ovvero il cosiddetto “Metodo Genova”.
Non solo. Alcuni dei votanti sarebbero le stesse persone che, qualche settimana fa, hanno sottoscritto una lettera estremamente critica, quasi una sfiducia, indirizzata ai vertici M5S. Indirettamente Marika Cassimatis è stata indicata come un’attivista vicina ai sostenitori di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e nemesi di Grillo, e Paolo Putti, ex grillino genovese fuoriuscito e fondatore del gruppo Effetto Genova.
Ma uno degli attacchi più pesanti, in queste ore, arriva da Annalisa Allazetta. Un nome che ai più non dirà nulla. Ma che è invece la madre di Alice Salvatore. Bene, Annalisa Allazetta, accesa supporter del M5S, commentando un post su Facebook in cui un altro attivista scrive “saranno contenti i traditori”, afferma: “Noi non la voteremo mai”, riferendosi a Marika Cassimatis.
Una voce fra tante, certo, ma forse un po’ più significativa di quanto l’atmosfera sia calda e poco serena. E chi parla di una corsa comunale senza il logo a 5Stelle, forse, non sta giocando d’azzardo.