Genova. Sono arrivati venerdì sera e ormai da qualche giorno alloggiano al primo e al secondo piano di villa Ines, la nuova struttura di accoglienza in salita Canova, a Struppa, di proprietà di una fondazione privata torinese, presa in affitto dalla Curia e gestita dall’ufficio Migrantes della Caritas.
Sono 48 (due devono ancora arrivare), tutti giovani tra i 18 e i 22 anni, e arrivano dal padiglione D della Fiera di Genova, dove erano ospitati fino a poco tempo fa. Ma, prima, arrivano dal Paesi del centro Africa, Gambia, Nigeria, Mali, Costa d’Avorio. E hanno subito traumi fisici di cui portano ancora i segni.
Questa sera, alla Società Democratica 7 Novembre, in zona Ligorna, si è svolta l’assemblea pubblica convocata dal municipio Media Valbisagno per fare chiarezza su un’operazione che è stata portata avanti dalla Prefettura e dallo stesso ufficio Migrantes senza comunicare preventivamente nulla al territorio e alla popolazione. “Noi del Municipio siamo stati avvertiti mercoledì scorso – racconta il presidente Agostino Gianelli – tuttavia ci prendiamo la responsabilità di trovare un modo per evitare al massimo le tensioni”.

All’incontro, hanno risposto alle domande dei residenti, anche l’assessore comunale alle Politiche socio-sanitarie Emanuela Fracassi, don Giacomo Martino, responsabile della fondazione Migrantes – Caritas e Maurizio Alessi, responsabile della cooperativa che gestisce la struttura.
Le domande. I cittadini, in una riunione molto partecipata e a tratti anche tesa, hanno chiesto certezza del controllo del territorio, “che non succeda nulla, e che se si crea un disagio ci sia un intervento immediato” dice Giovanni Gioè, uno dei residenti, e ancora “perché l’arrivo dei migranti è avvenuto durante la notte?” aggiunge Enrico Ciccarelli, cosa faranno questi giovani durante i fine settimana? Villa Ines non è troppo piccola per tutti? Perché nella villa non è più presente il distaccamento Anfass che si prendeva cura di ragazzi disabili? Cosa succederebbe se uno dei migranti dovesse aggredire una ragazza o un bambino, magari nella stretta e buia salita Canova?
Le risposte sono, almeno in parte, arrivate. “I migranti – ha spiegato don Martino – sono arrivati di notte non per fare le cose di nascosto, ma perché purtroppo l’autobus Atp che doveva trasportarli dalla Fiera a Struppa è arrivato con quasi quattro ore di ritardo”. L’Anfass, hanno spiegato i responsabili della struttura, se n’è andata per gli alti costi di gestione. E i ragazzi della residenza protetta diurna seguiti sono stati trasferiti, in accordo con le famiglie, in un’altra sede, in via Parini.

Per quanto riguarda le attività diurne: “Al giorno – continuano i responsabili di villa Ines – saranno impegnati al nostro centro educativo di Coronata con corsi di italiano, di economia domestica, corsi professionali e dove riceveranno supporto per le pratiche legali». Al sabato e alla domenica invece resteranno alla villa e nel quartiere “e per questo avremo un incontro giovedì sera con le associazioni e la parrocchia di San Siro per studiare iniziative per tenere impegnati i ragazzi, che siano piccoli lavori utili, tornei di calcio, escursioni e così via”. Alcuni degli ospiti di villa Struppa, quelli di fede cristiana, domenica scorsa, hanno assistito alla messa mattutina tenuta a villa Doria.
Giovedì pomeriggio è intanto confermata la manifestazione autorizzata e annunciata dai comitati Tutela futuro Struppa e Salita Canova con un presidio tra via Lucarno e via Struppa. «La capiamo – afferma don Martino – ma cercheremo di evitare che i ragazzi siano presenti». Ci saranno, invece, le forze dell’ordine. Anche perché il timore è che alla manifestazione pacifica voluta dai residenti possano presentarsi anche alcuni esponenti locali di movimenti di estrema destra.
“Detto ciò, il Prefetto dovrebbe imparare a parlare prima con i territori e le persone – prosegue Gianelli – noi oggi non siamo in grado di dire di no o di gestire la situazione al meglio”. La Media Valbisagno, fino a oggi, non aveva nessuna presenza di migranti. Gli unici si trovano in località Cavassolo, piccola frazione del Comune di Davagna. Sono in 12 e sono accolti in una struttura gestita dal Ceis.

Il tema dell’accoglienza migranti, questo pomeriggio, è stato anche al centro di alcune interrogazioni a risposta rapida in consiglio comunale. A Giacomo Balleari (Fratelli d’Italia), Luciano Grillo (Forza Italia), Alessio Piana (Lega Nord), Andrea Boccaccio (Movimento 5 Stelle) e Giampaolo Malatesta (Possibile) ha risposto l’assessore Emanuela Fracassi ricordando la differenza tra i due sistemi di accoglienza Sprar (Comune, ministero e reti di associazioni) e Cas (Prefettura e soggetti titolari delle strutture di accoglienza attraverso bandi di gara). A Genova al 14 febbraio 2017 erano presenti 2.309 richiedenti asilo di cui 2058 nel sistema delle Prefetture e 251 nel sistema Sprar.