Genova. Un presidio al mattino davanti all’ospedale Galliera e un corteo pomeridiano per le vie del centro storico. Sono queste le due principali iniziative genovesi organizzate dalla rete “Non Una di Meno” in occasione dello sciopero globale delle donne dell’8 marzo. La rete, dopo una grande manifestazione a Roma lo scorso novembre ha attivato diversi tavoli “per fare del femminismo non solo un movimento specifico ma una lente per guardare i vari aspetti della nostra società visto che la violenza di genere è un frutto della società patriarcale nel suo complesso” racconta Giulia Iuvara.
I colori della giornata saranno il fucsia e il nero, colori da portare addosso o da appendere fuori dalle finestre. “L’otto marzo sarà per le donne una giornata di sciopero lavorativo e domestico ma anche l’occasione per riappropriarsi dello spazio pubblico e parlare a una città a misura di donne” raccontano. In corteo le donne porteranno coccarde fucsia, matrioske per addobbare le strade, scatole di farmaci “antisessisti” con tanto di istruzioni per l’uso e addirittura gli assorbenti utilizzati come post-it non convenzionali per parlare della violenza di genere. Il corteo partirà alle 18 dalla zona di Porta di Vacca per arrivare in piazza De Ferrari attraverso i vicoli del centro storico.
Al mattino l’appuntamento è davanti al Galliera: “E’ una struttura che percepisce finanziamenti pubblici – spiega Laura Guidetti – ma non applica la legge 194 e le donne che chiedono l’interruzione volontaria di gravidanza vengono cortesemente reindirizzate all’ospedale Evangelico”. Uno degli obiettivi della rete è quella di “creare grazie all’aiuto delle donne una mappa degli obiettori in città in modo che le donne stesse sappiano a chi possono rivolgersi”.
Allo sciopero hanno aderito i sindacati di base e il settore telecomunicazioni della Cgil. Per le donne sono previste varie forme di adesione dallo sciopero delle ‘lavatrici’ a quello dei tacchi’ o del ‘trucco’ fino al twitter storm grazie agli hashtag #NonUnaDiMeno #LottoMarzo