Genova. Tra i colpi di teatro delle ultime ore, questo, era l’unico davvero scontato. Luca Pirondini è il nuovo candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Genova.
“Hanno partecipato alla votazione 19.959 iscritti certificati. Hanno votato per presentare la lista con candidato sindaco Pirondini in 16.197 e per non presentare alcuna lista in 3.762” si legge sul blog di Beppe Grillo.
Il 35enne professore d’orchestra del Carlo Felice, che si era posizionato al secondo posto alle comunarie del 14 marzo scorso, è stato ripescato per volere della rete. O meglio. Per volere degli iscritti abilitati al voto – da tutta Italia – che hanno risposto alla chiamata di Beppe Grillo.
Il leader del Movimento, questa mattina, con un post sul blog aveva azzerato la precedente consultazione e quindi anche la candidatura di Marika Cassimatis, l’insegnante di Sestri Ponente già pronta a impegnarsi nella campagna elettorale. Il peccato originale di Cassimatis, però, secondo lo Staff pentastellato, era l’essere stata votata da candidati consiglieri (almeno 27 in base al Metodo Genova) apertamente schierati contro i vertici M5S.
Nelle ultime ore il caso genovese ha scatenato un putiferio. Parte della base e degli ex attivisti accusano Beppe Grillo e i suoi più fedeli alleati di avere messo in pratica un atto dittatoriale, sconfessando gli stessi ideali democratici del Movimento 5 Stelle.
Gli esponenti politici degli altri partiti, Pd in primo luogo, hanno colto l’occasione per sottolineare i meccanismi decisionali imperfetti degli avversari. Gli ex grillini, come il genovese Paolo Putti e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti hanno affermato che, con i fatti di oggi, il vero volto di Grillo e soci è venuto allo scoperto.

Pizzarotti ha addirittura teso la mano a Marika Cassimatis, con un tweet, e non è escluso che la candidata “interrupta” si avvicini al gruppo Effetto Genova fondato qualche settimana fa dal consigliere comunale Paolo Putti. L’impressione, almeno a livello genovese, è che questo schieramento possa rimpinguirsi ulteriormente con centinaia di attivisti dissidenti. E chissà che non si formi un ennesimo polo, con un proprio candidato (lo stesso Putti) in grado di conciliare anche le esigenze di parte del centrosinistra. Rete a Sinistra, negli ultimi giorni, non a caso ha dialogato con Effetto Genova.
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