Genova. Pennellessa, solvente e raschietto da tappezzeria, sono questi gli ” attrezzi del mestiere” dei volontari che si stanno rimboccando le maniche per ripulire i muri del centro storico di Genova. Dalle scritte che deturpano i muri di Palazzi storici, la chiesa di Santo Stefano, piuttosto che gli edifici di Via Balbi, ma anche le affissioni abusive nello zoccolo di Palazzo Belimbau, in Via delle Fontane.
Volontari “invisibili” pronti a eclissarsi alla vista di qualsiasi cosa possa assomigliare a una telecamera o una macchina fotografica anche perché questo è un lavoro che “facciamo perché ci piacciono le cose belle – spiega uno di loro – e ci dispiace che siano vandalizzate in questo modo non certo per avere visibilità sui media”.
Un opera di volontariato, quindi, che a macchia d’olio si sta estendendo in tante parti del territorio cittadino. E se i primi nuclei sono attivi nella zona di Via Balbi e Piazza dell’Annunziata adesso sembra che alcuni cittadini si stiano organizzando tra Piazza Erbe, San Donato e Sant’Agostino. Con la speranza che, nel frattempo, si attivi anche la task force del Comune di Genova.