Genova. Sabato 25 marzo si terrà anche a Genova una delle trentacinque veglie organizzate a livello nazionale dalle Sentinelle in Piedi. “Per sensibilizzare le coscienze sull’attacco in corso contro la libertà di espressione e la dignità umana”, si legge in una nota.
La veglia, che è l’undicesima a Genova, avrà luogo dalle 16 alle 17 in corso Italia, all’altezza di Boccadasse.
“Nel 2013, anche grazie alle veglie delle Sentinelle in Piedi, è stato bloccato l’iter del DDL Scalfarotto, che di fatto intendeva istituire il reato d’opinione per chiunque esprimesse un pensiero non allineato al potere in tema di famiglia e sessualità. Oggi, il pericolo dittatura si ripresenta in una veste ancor più subdola e pericolosa perché riguarda la libertà di espressione a 360 gradi”, scrivono le Sentinelle nel comunicato di presentazione della veglia nazionale.
“Il nuovo tentativo di introdurre il reato d’opinione utilizza oggi la scusa di voler punire chi diffonde notizie false (le cosiddette ‘fake news’). Il DDL s2688 (XVII legislatura) prevede una multa fino a 5 mila euro per ‘chiunque pubblichi o diffonda’ online ‘notizie false, esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti infondati o falsi’. Se la fake news è tale da ‘destare pubblico allarme’, o ‘fuorviare settori dell’opinione pubblica’, l’articolo 2 aggiunge ai 5 mila euro di multa anche un anno di reclusione. Quando poi si arrivi a ‘minare il processo democratico, anche a fini politici’, gli anni di reclusione diventano 2 e l’ammenda sale a 10 mila euro”.
Per le Sentinelle in Piedi, se la legge venisse approvata, potrebbe essere a rischio la libertà di esprimere legittimo dissenso pubblicamente senza venire accusati e perseguiti. “Potrebbe non essere più possibile esprimere opinioni ad esempio contrarie all’aborto, alle unioni civili o alle ‘creative’ decisioni di Tribunali, quali quelli di Milano, Trento e Firenze, che contro, ogni senso della giustizia e del rispetto delle leggi italiane, hanno emesso sentenze ideologiche che arrivano a trattare un bambino come se fosse unicamente il mezzo per soddisfare un inesistente diritto al figlio”, prosegue la nota.
“Le Sentinelle in Piedi scendono di nuovo in piazza in tutta Italia, dando a tutti la possibilità di esprimere pubblicamente il proprio dissenso, anche a Genova”, terminano.