Candidato sindaco

Genova 2017, Crivello lancia il “patto per la città”

Anche il centrosinistra ha il suo aspirante primo cittadino. Che lancia una stoccata a Bucci: "Io non sarà il candidato dei salotti"

Genova. “Il futuro nel quale credo è quello dove ciascuno lavora per l’altro, ha rispetto per l’altro e lo aiuta. E’ il modo in cui vedo la vita è il modo in cui vedo la mia è la vostra Genova”. Gianni Crivello, al termine della sua conferenza stampa in cui annuncia la sua candidatura a sindaco del Comune di Genova non cita Berlinguer (lo fa nel mezzo del suo lungo intervento con un “si può essere conservatori purché si vogliano conservare i valori irrinunciabili della vita”), ma un allenatore di calcio, Alex Ferguson. Una citazione che chiude una narrazione della sua idea della città.

Crivello lancia un patto con Genova basato su 10 punti. “Un nuovo patto per la città che veda l’amministrazione come soggetto protagonista del rilancio – spiega – con al centro le reti sociali e di partecipazione, capace di operare su due fronti, quello dello sviluppo sostenibile e della riduzione delle povertà e delle solitudini”. Ma Crivello, affrontando il tema del sociale annuncia anche come le società sportive saranno centrali nel piano del welfare, così come le parrocchie. “Intere generazioni sono cresciute li e nella futura amministrazione lo sport avrà una posizione di rilievo nelle politiche sociali”.

Genova che per rinascere ha bisogno di risorse, spiega Crivello, e deve quindi superare austerity e patto di stabilità. Ma le risorse si possono recuperare attraverso anche percorsi innovativi come il ritorno alla città delle tasse portuali. Al centro del programma la vita quotidiana delle persone eh vuol dire “prendersi cura, nello stesso tempo, della città e di chi la vive per creare una comunità coesa con il senso di appartenenza.

È ancora, il lavoro che è uno dei problemi fondamentali dei giovani. Il Comune non può dare lavoro a tutti, spiega, ma deve essere protagonista nella costruirlo, attraverso il marketing territoriale. Una strategia di sviluppo che vede al centro l’economia marittimo portuale come asse portante ma con grande attenzione ai “saperi consolidati della città che possono fare la differenza, come carta in più da giocare con la valorizzazione del patrimonio di energia collettiva”.

Crivello non esclude anche un assessorato particolare per il centro storico di Genova, al quale, spiega, è consegnata l’attività turistica e internazionale della città riprendendo i processi di rigenerazione urbana per riportare decoro nelle parti degradate. Favorire le residenze studentesche, spiega, pensare a una rete commerciale di qualità, ma anche ripensare gli spazi della movida in equilibrio tra la città della notte e i residenti.

Infine il tema della partecipazione ripensando all’organizzazione del comune come dei municipi. “La partecipazione non è una concessione democratica ma una delle condizioni per il governo delle grandi città”. Ma Crivello annuncia anche la necessità di nuove assunzioni per superare i problemi di turn over.

Un lungo intervento nel corso del quale cita solamente un altro candidato, quello del centrodestra e lo definisce “il candidato di Salvini”. Ma non lo chiama mai per nome e conclude con una stoccata. “Io non sarò il candidato dei salotti – dice – quello lo lascio fare ad altri”.

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