Genova. Diciamo la verità: il mondo dei ragazzi si è sempre diviso tra chi adorava giocare con i Lego “base” e chi, invece, era in grado di destreggiarsi fra le complicatissime istruzioni dei Lego Technic.
Bene, a Genova abbiamo alcuni inventori in erba – hanno tra i 9 e i 16 anni – che sono andati oltre tutto questo e, grazie ad alcuni progetti realizzati con i famosi mattoncini di plastica, rappresenteranno l’Italia ai mondiali di robotica nell’ambito delle finalissime di categoria della First Lego League.
Questo evento nasce dalla collaborazione tra First (acronimo di For Inspiration and Recognition of Science and Technology) e il gruppo Lego. Si tratta di un vero e proprio campionato a squadre, tra giovani che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi. Ogni team è composto da non più di dieci studenti dalla quarta elementare alla seconda superiore e almeno un tutor adulto.
Le due squadre genovesi, coordinate da Paolo Capobianco e Rodolfo Zunino, si chiamano Robomosaic e Speedybytes Robofriends e voleranno presto alle competizioni, rispettivamente, di Saint Louis (Usa) e Sidney (Australia), dopo essersi classificate al secondo e al terzo posto alle finali italiane di Rovereto, lo scorso 4 marzo. Se la vedranno con i baby-robotici di altre 90 nazioni.
La competizione era composta da quattro prove: la gara di robotica vera e propria, la formulazione di un progetto tecnico e di un progetto scientifico e il core values, la valutazione del team, della sua coesione e delle sue dinamiche.
Il gruppo Robomosaic ha presentato un progetto per migliorare l’esperienza degli animali nervosi durante le visite veterinarie. Come? Personalizzando lo studio a seconda del paziente, rendendo l’ambiente rilassante per quel particolare animale, attraverso musica, profumi, riscaldamento. Il robot inventato dovrebbe servire a monitorare, come un multisensore, le caratteristiche degli animali.
Il team Speedybytes Robofriends ha invece studiato un sistema per migliorare il ripopolamento delle tartarughe Emys Orbicularis, specie tipica del territorio ligure e a rischio estinzione.