Al posto del badge

Furbetti del cartellino, Toti: “Doppiamente ladri, introduciamo impronte digitali”

Foto d'archivio

Liguria. “Non chiamiamoli furbetti cartellino ma ladri. Ladri due volte, perché pagati per un lavoro che non fanno e ladri di speranze, il loro posto potrebbe infatti andare a uno di quel 40% di giovani disoccupati. Come si fa? Introduciamo le impronte digitali al posto del badge, affinché non si possa più timbrare per altri. Si può fare. Noi lavoreremo per introdurre il sistema in Liguria”.

Lo ha detto Giovanni Toti, presidente della regione Liguria ospite ieri della trasmissione Domenica Live. “Perché nel privato chi è bravo viene premiato e chi non fa nulla viene espulso dal circuito? Anche nella pubblica amministrazione bisogna premiare chi ha comportamenti virtuosi e punire chi non fa nulla. Chi gioca con il telefonino in ufficio non è diverso da chi timbra e se ne va, rubano sempre tempo e soldi pubblici”.

Una proposta rilanciata anche in giornata. “Ritengo che la pubblica amministrazione debba sviluppare elementi di premialità per i più bravi e capaci, incentivando i dipendenti pubblici come avviene per il personale delle aziende private: solo così si potrà avere un sistema migliore e più efficiente per il cittadino”.

Quanto ad una possibile reazione dei sindacati rispetto al provvedimento al quale sta lavorando l’amministrazione Toti: “Non credo ci saranno questioni con i sindacati, anzi mi aspetto un atteggiamento collaborativo e non certo polemico o di scontro. E poi è anche una forma di tutela per quanti lavorano bene, in orario e all’insegna della massima trasparenza operativa” conclude il presidente della Regione.

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