Genova. “In Giappone si sarebbero già suicidati, qui non pensano neppure a dimettersi”. Magari il suicidio sarebbe eccessivo, e forse pure le dimissioni, ma la rabbia espressa dai comitati Pendolari Liguri e Assoutenti è giustificata.
Il tema è ancora una volta quello del discusso Frecciargento 8691 Genova Roma, attivato il 24 gennaio scorso e che, da allora, in 48 corse, non è riuscito ad arrivare in orario una sola volta. Il monitoraggio effettuato dai pendolari ha messo in evidenza un ritardo medio di 10 minuti per la tratta completa, all’andata. Il Frecciargento dovrebbe impiegare 3 ore e 56 minuti, partendo da Genova Principe alle 6e44 e arrivando a Roma alle 10.40 (con fermate intermedie a Brignole, Pisa e Firenze), ma così non accade.
Anche se i ritardi non sono disastrosi (solo un picco di 28 minuti), secondo i pendolari questo treno è “costoso e inutile, dannoso per migliaia di lavoratori, e comodo per i parlamentari ma non per i normali cittadini”.

“Questo treno sostituisce un Frecciabianca che impiegava lo stesso tempo partendo poco prima delle 6 del mattino – attaccano i comitati – e che è rimasto attivo per circa 30 anni. Non offre alcuna novità fuorché qualche piccolo lusso aggiuntivo”. Secondo Assoutenti, inoltre, il nuovo orario va a sovrapporsi con almeno 6 tratte utilizzate da studenti e lavoratori per gli spostamenti quotidiani.
Il Frecciargento 8691 offre 492 posti distribuiti su nove carrozze di cui tre di prima classe dove verrà offerto un welcome drink e, al mattino, il quotidiano. Su tutte le carrozze è disponibile la rete WI-FI e il portale di bordo che, nei limiti della copertura esterna dell’operatore telefonico, offre cinema, musica, news e informazioni di viaggio aggiornate in tempo reale.
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