Genova. Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E, a giudicare dai toni di questi primi minuti di campagna elettorale digitale – una campagna che durerà al massimo fino a questa sera alle 19 – il gioco si fa durissimo.
Scintille via internet tra i due possibili candidati sindaci del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini e Marika Cassimatis, i due attivisti che hanno superato anche la seconda fase del cosiddetto “Metodo Genova” e che saranno sottoposti al giudizio degli attivisti sulla piattaforma Rousseau.
Pirondini, 35 anni, professore d’orchestra al Teatro Carlo Felice (#Genovacambiamusica il suo hashtag di riferimento) le canta e le suona, neppure troppo indirettamente, alla sua avversaria, la sindacalista e insegnante Cassimatis.

Sulla propria pagina Facebook scrive:
“È ufficiale!! Sono al ballottaggio per la scelta del candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle per Genova. Oggi siamo chiamati a fare una scelta netta, di campo. Stare con chi crede fortemente, da sempre, nel Movimento 5 Stelle o con chi fino a qualche giorno fa faceva comunella con i “voltagabbana” che hanno usato il Movimento per darsi visibilità e poi creare altre liste. Avete una grande responsabilità!!”
Nei commenti al post – in cui c’è un riferimento anche ai recenti fuoriusciti dalla compagine pentastellata come Putti e Battistini – c’è chi conferma il sostegno e chi critica il fatto di aver deciso di screditare la contendente. Lei, ad ogni modo, risponde a stretto giro, sempre sul social network di Zuckerberg:
“Oggi si vota per il candidato sindaco di Genova , una scelta importante per un ruolo molto impegnativo. Come candidata rinnovo a scorrere le mie esperienze di studio, di lavoro e di Movimento iniziate nel novembre 2012 con la partecipazione alle prime Plenarie. Non è mio uso fare battaglie politiche calunianndo gli avversari, preferisco essere valutata per quello che ho fatto di concreto e per quello che sono ora. Ed è questo il criterio che suggerisco di utilizzare. Perché il Movimento si merita un dibattito politico alto”.
Pirondini è stato dato per favorito ancora prima dell’inizio delle “graticole”, Cassimatis – non nuova alle campagne elettorali, avendo già tentato di essere eletta alle Europee e alle Regionali – potrebbe comunque sfruttare il Metodo Genova come rampa di lancio per le prossime elezioni politiche.
Quando e come influiranno queste schermaglie sul risultato finale non è dato sapere. Non bisognerà, ad ogni modo, attendere molto. Perché questa sera alle 19 le urne on line sul sistema Rousseau si chiuderanno e forse già in serata, o al più tardi domattina, si conoscerà il nome del candidato ufficiale. “Dicevano che ci sarebbe stato un solo candidato in grado di ottenere le almeno 27 preferenze necessarie a passare alla votazione on line – dice Alice Salvatore, portavoce M5S in Consiglio regionale e tra le promotrici più convinte del Motodo Genova” – invece i candidati sono due, questo dimostra che le critiche di scarsa democrazia e trasparenza dei giorni scorsi erano fuffa bella e buona”.
Dopo l’ufficializzazione del candidato sindaco – il quale sarà votato, pontenzialmente, da tutti gli iscritti al Movimento 5 Stelle residenti nel Comune di Genova e con iscrizione anteriore al 1 luglio 2016 – saranno rese note anche le liste dei nomi dei candidati consiglieri e presidenti di municipio che hanno espresso la propria preferenza per ognuno dei nomi dei 20 “candidabili” sindaci. “Per dimostrare che non ci sono stati trucchi di alcun genere” aggiunge Salvatore.
La portavoce, in mattinata, ha dovuto anche ribattere a una dichiarazione del presidente della Regione Giovanni Toti che, interpellato sulla ricerca del nome del candidato sindaco nel centrodestra, ha affermato: “Risponderemo alla lotteria dei voti on line dei 5 Stelle con una tombola. Le votazioni on line dei 5 Stelle hanno dato risultati francamente inquietanti per il Paese”.
“Toti, poverino, come tutti i membri dei partiti tradizionali sta arrancando dietro il movimento 5 Stelle, che è avanti di almeno 12 anni rispetto ai partiti alla disfatta che ci sta scopiazzando facendo blog e sistemi operativi”, replica la consigliera Salvatore. Il riferimento è alla piattaforma Bob, recentemente annunciata dal Partito Democratico. “Chiediamo a questi signori che si divertono a fare dello spirito su prodotti di qualità, quali siano i loro criteri – ha aggiunto la portavoce – scelgono loro, forse, con una tombola, chiusi in una stanza, calando nomi dall’alto a caso, anziché chiedere la consultazione ai cittadini”.