Genova. “Si sta sgretolando il muro di omertà”. Così secondo Marika Cassimatis, la candidata del M5S sconfessata dallo Staff e che, proprio ieri, ha annunciato un ricorso al tribunale civile contro la decisione di Beppe Grillo di annullare le “comunarie”.
L’attivista genovese della prima ora lo ha scritto in un post sulla propria pagina di Facebook, facendo riferimento a uno scambio di messaggi tra alcuni iscritti vicini ad Alice Salvatore e all’area del movimento che, invece, sta supportando la candidatura di Luca Pirondini.
Non si capisce se la frase scritta da Enrico Corzino sia equiparabile a un muro di omertà che crolla, se sia una rivelazione sfuggita per sbaglio o se sia, più semplicemente, un’ipotesi. Sta di fatto che l’attivista, a chi gli chiede come mai la candidatura della Cassimatis non sia stata bloccata prima delle votazioni on line da cui è uscita vincitrice, Corzino risponde: “Per sbaglio non pensavano riuscisse a prendere i 27 candidati consiglieri infatti Pirondini mi risulta ne ha preso 60 voti e lei 28 poi on-line era più conosciuta e la frittata è stata fatta tutto lì”
Marika Cassimatis ha pubblicato lo screenshot del botta e risposta. Scambio di battute che solleva una domanda? Come fanno gli attivisti “ortodossi” a conoscere il numero di candidati consiglieri che, in base alle regole del metodo Genova, hanno sostenuto Pirondini e Cassimatis? Un mistero. Perché queste cifre sono, tecnicamente, tuttora riservate. Sconosciute. Top secret.
Nel frattempo l’insegnante di Sestri Ponente, sempre attraverso Facebook, sceglie di impartire lezioni di greco, e di filosofia, alla portavoce in consiglio regionale Alice Salvatore. Colei che, secondo alcuni rumor, avrebbe fatto pressioni direttamente su Beppe Grillo affinché invalidasse e capovolgesse i risultati della consultazione su Rousseau.
La fedelissima del leader M5S, commentando il ricorso ai giudici della avversaria, ha negato di avere qualsiasi ruolo nella vicenda, ma ha dichiarato: “Bisogna saper accettare anche le decisioni che riteniamo sbagliate. Come Socrate, che accettò di bere la cicuta e morire per il bene della democrazia”. Qui sotto la controreplica della Cassimatis.
“Socrate è considerato il martire occidentale della libertà di pensiero” scrive l’attivista che, senza mezzi termini, aggiunge: “E la figura del sapiente è completamente diversa da quella del saccente”.
Schermaglie digitali a parte. Cassimatis e il suo legale attendono che il ricorso al Tribunale civile di Genova, sia notificato. L’eventuale, futuro, accoglimento della sospensione dei provvedimenti impugnati potrebbe sospendere le decisioni prese da Beppe Grillo e quindi quella che ha avuto l’effetto di scegliere come candidato Luca Pirondini. La battaglia legale potrebbe, in sostanza, mettere quest’ultimo fuori gioco per motivi giuridici.