Genova. Assistono quotidianamente gli anziani e i disabili ricoverati nelle strutture residenziali, centri diurni, comunità e lunedì prossimo sciopereranno. Questa volta sono gli operatori del comparto socio-sanitario assistenziale, in gergo gli OSS e gli OSA, a protestare, nel pieno della vertenza per il rinnovo di un contratto che manca ormai da 8 anni e interessa circa 20 mila addetti in tutta Italia.
“Inaccettabili” le proposte ricevute secondo Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl, che puntano il dito contro “la richiesta dell’aumento dell’orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali; la riduzione, fino all’azzeramento, dei permessi retribuiti; l’azzeramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia, l’aumento medio lordo di 19 euro”. La controproposta parla di un riconoscimento di 110 euro e l’adeguamento del sistema di classificazione, l’estensione delle tutele, a partire da malattia, maternità, formazione, il rafforzamento delle relazioni sindacali, “al fine di valorizzare le professioni e dare il giusto riconoscimento al lavoro degli operatori tutti”.
Lo sciopero del 27 marzo, che vedrà garantiti i servizi minimi essenziali, a Genova sarà accompagnato dall’arrivo di una delegazione sindacale in Prefettura, per chiedere un incontro e “rappresentare le problematiche derivanti dalla difficile vertenza che vede coinvolte lavoratrici e lavoratori che svolgono delicate mansioni di assistenza alle persone in stato di difficoltà”.