Arenzano. “Leggiamo con amarezza le dichiarazioni di Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) in merito alle primarie del Centro Sinistra in programma domenica prossima. Pastorino ed il suo Movimento, evidentemente, non rammentano che l’attuale sindaco Biorci, presentata da Sel e non dal PD, di cui non faceva parte, ha tratto la sua legittimazione a candidarsi per il Centro Sinistra proprio dalle primarie del 2012. Per quale motivo, ora, un nuovo candidato del Centro Sinistra dovrebbe sottrarsi alla valutazione delle primarie? Forse perché designato dal sindaco uscente e dai suoi compagni di giunta o da un salotto di benpensanti? Certamente no, non riteniamo che sia un metodo democratico. Forse perché l’amministrazione uscente ha lavorato bene? Certamente no, visto che il merito sarebbe di tutta la coalizione e non del solo vicesindaco”. A dirlo è il Partito Democratico di Arenzano.
“Come ricorda Pastorino, la Tedeschi ha rifiutato, seppure in tono garbato, di partecipare alle primarie ed alla pre-valutazione degli elettori; ha così, volontariamente escluso il sostegno del principale partner politico della coalizione, cioè il PD, che non può e non vuole evitare le primarie. Non è accaduto il contrario. Pastorino appoggia, quindi, un metodo politico autoreferenziale che priva l’elettore di Centro Sinistra dell’opportunità di condividere, o non condividere, la scelta del suo candidato in base all’asserzione dell’”aver fatto bene” di una giunta che preferisce applaudirsi da sola, sorda alle richieste di chi vorrebbe partecipare, anche solo col voto”.
“Il PD quindi non può che farsi parte attiva di un movimento di cittadini che selezionerà tra pochi giorni il candidato sindaco del Centro Sinistra con il metodo democratico delle primarie. Al candidato sindaco di Centro Sinistra, infatti, non piace vincere facile, l’elettore va consultato per conoscere quello che pensa nel segreto dell’urna. Il futuro Sindaco dovrà saper ascoltare il mugugno quanto la claque. Siamo sicuri quindi che le #primariearenzano2017 saranno un successo tra la gente e che il candidato vincitore potrà presentarsi alle elezioni di giugno forte del consenso di centinaia di Arenzanesi, e non dell’endorsement di qualche consigliere regionale, ormai politico di professione, slegato dal territorio e che con Arenzano ha poco da spartire anche in termini di rappresentatività”.