Genova. Oltre alla Phase ci sono altre aziende della Valpolcevera e del medio ponente che cercano da tempo di espandersi e che hanno mostrato interesse per acquisire parte delle aree ex Piaggio anche in forma consorziata. Non solo. Essendo aziende che per l’80% si occupano di export sono alla ricerca di manodopera. Lo ha spiegato ieri il vicesindaco di Genova Stefano Bernini alla riunione che si è svolta in autorità portuale con i sindacati sulle aree Piaggio.
Obiettivo dei sindacati è tutelare il rispetto dell’accordo di programma firmato al ministero due anni fa in cui era scritto che in caso dell’insediamento di nuove aziende sulle aree lasciate libere da Piaggio a Sestri ponente (in parte restituite all’autorità portuale) fosse privilegiato il ricollocamento degli attuali lavoratori in esubero. Ad oggi si tratta di 89 dipendenti la cui cassa integrazione scade a giugno. Domani il Comune di Genova porterà in giunta la delibera con la variazione di destinazione d’uso delle aree che da industria aeronautica diventerà industria in senso lato consentendo l’insediamento di aziende produttive di tipo diverso.
L’autorità portuale sembra intenzionata a concedere a Phase, azienda di robotica che ha sede in Valbisagno, un’ulteriore proroga della concessione temporanea delle aree per definire un bando, entro tre mesi, che tuteli il più possibile l’occupazione dei lavoratori Piaggio, nonostante il porto di Genova formalmente non abbia alcun obbligo in quanto non firmatario dell’accordo di programma.
Mentre la Uilm che aveva sostenuto la tesi di un’assegnazione diretta a Phase, “nel prendere atto di questo nuovo scenario evidenzia come sia necessario passare dalle chiacchiere ai fatti concreti”, la Fiom ribadisce la centralità della difesa di quell’accordo di programma di due anni fa: “Bene il bando di gara, purché venga garantita anche in tempi diversi e anche eventualmente in aziende diverse la ricollocazione di tutti e 89 i lavoratori” dice il segretario Bruno Manganaro.
All’incertezza sulle aree se ne aggiunge un’altra: “Il 6 marzo è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la possibilità di proroga di un anno della cassa integrazione per le aziende che già ne hanno usufruito. Per i lavoratori Piaggio questa sarebbe una garanzia per un altro anno, ma è l’azienda che deve chiede il rinnovo della cassa e al momento tutto tace perché chiedere una proroga significa confermare il piano industriale attuale mentre sappiano che da Abu Dhabi ne stanno elaborando un altro che non conosciamo. Abbiamo fatto presente la situazione al Prefetto e ribadiamo la necessità di un incontro urgente con l’azienda al Mise perché i termini scadono il 20 aprile”.