Genova. “Non dobbiamo avere paura delle grandi opere, dobbiamo farne di più e più in fretta. Dobbiamo pensare a un’industria 4.0 che aiuti la città a trovare un nuovo sviluppo e a diventare una nuova realtà, Genova come San Francisco”. Manuela Arata, ex direttrice del Festival della Scienza e dell’Istituto nazionale di fisica della materia si candida a diventare sindaco e lo fa “non contro qualcuno, ma per un progetto”.
Iscritta al Pd, chiede alla coalizione del centrosinistra di tenere conto della propria disponibilità, anche se – nei ultimi giorni – le stesse forze sembrano impegnate a evitare le primarie e farsi dire sì dall’assessore Gianni Crivello.
“Penso che all’interno della coalizione ci debba essere un confronto democratico – ha detto Manuela Arata durante la conferenza stampa di presentazione della sua autocandidatura – gli organismi di partito devono sentire tutti i candidati, devono fare delle audizioni. Io sono andata a tutte le riunioni e non ho mai avuto la possibilità di parlare, di proporre la mia idea
di programma”
La candidatura è sostenuta da oltre 200 firme che rappresentano il Laboratorio per il futuro della città, nato un anno fa e al quale hanno aderito persone della società civile che hanno creduto nel progetto di Arata. Lo slogan è: far ripartire Genova. “Io ci sono ma se la sinistra dirà di no farò un passo indietro. Certo mi dovranno dire perché no”.