Genova. Questa mattina i consiglieri regionali Gianni Pastorino e Francesco Battistini hanno partecipato alla prima delle due iniziative odierne previste per l’8 marzo: un presidio davanti all’Ospedale Galliera per manifestare in difesa della legge 194, ed evidenziare che la struttura sanitaria non ottempera quanto previsto dalla normativa, per cui non viene effettuata l’interruzione volontaria di gravidanza.
“Una legge dello Stato non può essere disattesa in nessuno dei suoi ambiti. Riteniamo ancora più sbagliato che questo avvenga in un ospedale di tradizione cattolica, che dovrebbe garantire a tutte le donne il diritto all’interruzione di gravidanza, nonostante la diversità di vedute sul tema – dichiara Pastorino -. Spiace constatare che di fronte al Galliera questa mattina ci fossero solo due esponenti politici, il sottoscritto e il consigliere Battistini, mentre tutti gli altri sembravano evaporati: sintomo del disagio dimostrato dalla politica genovese e ligure quando si confronta con le posizioni della curia”.
“Se a ciò si aggiunge che vengono regalati circa 54 milioni di Euro per un nuovo Galliera, di cui nessuno sente la mancanza a 2 chilometri dal San Martino, si comprende come la politica non sia affatto indifferente alle richieste avanzate dalle gerarchie ecclesiastiche – commenta Pastorino -. Tornando al tema evidenziato dal presidio, riteniamo che la 194 debba essere applicata in tutti gli ospedali: ha fatto bene la regione Lazio a porsi il problema di assumere medici non obiettori, qualora l’applicazione della legge fosse compromessa”.
A riguardo, i consiglieri Pastorino e Battistini hanno già depositato una mozione che andrà in discussione nel prossimo consiglio votante, previsto a fine marzo.
“Le istituzioni hanno il dovere di garantire l’applicazione di una legge dello Stato. Uno degli slogan di questa mattina è stato “non può esistere un progetto di vita senza che una donna lo voglia”: dobbiamo quindi garantire assolutamente non solo diritti civili, frutto di conquiste sofferte, ma anche la libertà di scelta dell’individuo; tanto più se è sancita per legge – sottolinea Battistini -. Ovviamente i diritti della donna non si limitano alla sola 194, invece dobbiamo guardare a un futuro fatto di pari opportunità vere, dal punto di vista delle retribuzioni lavorative e delle prospettive di realizzazione personali. Dobbiamo batterci contro il femminicidio, certo, ma anche per debellare tutte quelle pratiche che umiliano la donna e il suo corpo. La donna è il motore del mondo, questo è il futuro”.