Entro luglio

130 migranti a San Benigno, il municipio Centro Ovest pronto a portare i cittadini in piazza fotogallery

Proseguono i lavori nell'ex Bocciodromo, ma l'amministrazione locale chiede alla Prefettura di fare un passo indietro

bocciofila san benigno

Genova. Un consiglio municipale in piazza, davanti alla sede della Prefettura, e al quale saranno invitati tutti i cittadini. E’ quanto metterà in atto l’amministrazione del Centro Ovest – Sampierdarena e San Teodoro – in mancanza di un’apertura da parte di sindaco e prefetto sul tema dell’accoglienza migranti.

La prospettiva del trasferimento, verosimilmente la prossima estate, di 130 persone dal padiglione D della Fiera alla ex Bocciodromo di San Benigno, ha suscitato una reazione unanime da parte dei capigruppo di maggioranza e opposizione in Consiglio municipale i quali, insieme al presidente Franco Marenco, hanno sottoscritto un documento in cui si criticano le modalità di gestione dell’accoglienza sul territorio e, in particolare, che le decisioni siano prese senza consultare gli enti locali più vicini alla popolazione.

“Non siamo contrari all’accoglienza – dice Fabrizio Maranini, di Uniti per il territorio – ma ammassare così tanti migranti in un unico Cas va contro i modelli di accoglienza integrata che stiamo cercando di portare avanti”. “A Sampierdarena e San Teodoro – aggiunge Lucia Gaglianese, di Forza Italia – ospitiamo già molti stranieri, ci sono i centri per minori e poi le accoglienze in nuclei familiari in alcuni appartamenti. Non accetteremo altre quote, per di più in un quartiere già degradato”.

municipio centro ovest

Sì perché, per chi non l’avesse mai visto, l’ex Bocciodromo di San Benigno è un locale vasto ma sostanzialmente privo di finestre, collocato in una zona dove di giorno sono attive alcune officine ma che di notte di spopola lasciando spazio a prostituzione, spaccio, microcriminalità. “Collocare ragazzi arrivati da lontano, spaesati in un posto così – osserva Franco Marenco, presidente del Municipio Centro Ovest – vuol dire condannarli a cadere nelle reti sbagliate”.

Per i lavori, il Viminale, ha stanziato 450 mila euro. 40 sono già stati impegnati per le opere di demolizione. “Questo cantiere va fermato subito – dicono i consiglieri municipali – e la Prefettura deve ascoltarci”. Eppure la tabella di marcia prevede la fine dei lavori per il 31 maggio e l’assegnazione della struttura tramite gara entro la fine di giugno.

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