Genova. Preso di mira dai vandali, non troppo apprezzato dalle autorità, criticato da alcuni, ma con un numero di sostenitori in continua ascesa. Oltre 5000 i “fan” raggiunti sulla propria pagina Facebook da Tiler, l’artista genovese dal volto coperto con una maschera da scimmia e che ormai da mesi dissemina le proprie opere in luoghi degradati del capoluogo ligure. E non solo.
Negli ultimi giorni alcuni episodi poco piacevoli. Ieri notte “La mucca va in città”, collocato vicino a una fermata dell’autobus in via Buranello, a Sampierdarena, è stato completamente coperto con uno spray nero. Pochi giorni fa, invece, altri ignoti avevano scarabocchiato – a più riprese – l’”Amazzone” incollata in via XX Settembre.
“Schifoso_a” la scritta tracciata con mano poco ferma, con quell’incertezza sul genere, nell’insulto, a ribadire l’identità più o meno sconosciuta dell’artista di strada. Tiler sotto tiro anche a Bologna. Altri scarabocchi sul suo “Free Obama”, un ex presidente Usa ballerino, piazzato in via Oberdan.
Già in passato un’opera di Tiler, “Spiderman of modern times”, era stata danneggiata. Si trattava di una donna nuda con il volto coperto da una maschera da Uomo Ragno. Si trovava nella zona della Maddalena, nei vicoli. Qualcuno aveva distrutto le piastrelle proprio all’altezza del volto.
“Sarà una persona che ha trovato offensiva l’immagine per la propria religione, scambiando la maschera per un burqa” aveva commentato Tiler. Ma non sembrerebbero esserci connotazioni religiose o culturali nei più recenti atti vandalici.
Non è finita. Qualche settimana fa l’Invader genovese (Invader è un famoso street artist francese, utilizza piastrelle a mosaico per realizzare mostriciattoli sullo stile dei videogiochi anni Ottanta) aveva iniziato a esportare le sue installazioni a Milano.
Zona Loreto, Argentina e Buenos Aires. Almeno tre i mosaici portati a compimento. Uno dei tre, però – un trittico con il volto di un fanciullo in diverse pose all’angolo con via Vitruvio – è stato recentemente rimosso, probabilmente dalla Polizia locale o forse dai proprietari dei negozi vicino ai quali si trovava.