Genova. Sequestro preventivo, come disposto dal gip di Genova, per le sedi, le aree di stoccaggio e i veicoli dell’azienda Alberto Chinotto di Carrega Ligure (Alessandria), la Nord Asfalti Srl Genova e la Cave San Pietro di Rapallo. Sono queste tre delle dieci aziende edili coinvolte nell’indagine sulla truffa dell’asfalto scoperta fra Genova e Alessandria.
L’indagine del nucleo operativo ecologico dei carabinieri è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia
di Genova e dopo un anno di accertamenti ha permesso di indagare 21 persone rappresentanti a vario titolo di dieci aziende del settore dell’asfaltature di strade. L’ipotesi è che il bitume recuperato dai lavori stradali venisse riutilizzato senza i trattamenti previsti o smaltito in modo irregolare. Secondo
l’accusa, gli indagati costituivano “un vero e proprio sistema rodato e collaudato che permetteva di conseguire profitti illeciti ben superiori a quelli ottenibili operando secondo le normative sul trattamento e recupero dei rifiuti”.