Si è tenuto, nonostante in un primo tempo fosse stato richiesto il rinvio per motivi di salute, l’interrogatorio davanti al giudice istruttore di Amposta, in Catalogna, dell’autista del bus nel cui schianto il 20 marzo 2016 morirono 13 studentesse Erasmus, tra cui la genovese Francesca Bonello e altre 6 giovani italiane.
L’uomo, 62 anni, ha spiegato al giudice di ricordare solamente di aver perso il controllo del bus, ma di non essersi addormentato al volante. Ha affermato però che quel giorno sull’autostrada Valencia-Barcellona era piovuto, aggiungendo inoltre di avere rispettato il tempo di riposo, di non avere consumato alcol o droghe e che non stava usando un cellulare al momento dell’incidente.
Mezz’ora di interrogatorio al termine del quale il Gip non ha disposto misure cautelari nei suoi confronti, confermandone tuttavia lo statuto di indagato. In dicembre un precedente giudice istruttore aveva disposto l’archiviazione dell’inchiesta penale, rinviando le parti a una causa civile, senza avere interrogato l’autista. La decisione aveva suscitato l’indignazione delle famiglie delle vittime, che avevano fatto ricorso. Il tribunale il mese scorso aveva ordinato una ripresa delle indagini e designato un nuovo Gip.