Genova. Tre uomini e una donna tutti coinvolti nello spaccio di cocaina e hashish al Cep, sfruttando due fratelli invalidi. Il bilancio finale dell’operazione di polizia è di 4 arresti, avvenuti in via Due Dicembre 1944 mercoledì sera.
Erano le 20 quando gli agenti del commissariato di Sestri, appostati in zona, hanno notato un’auto fermarsi davanti ad un palazzo e suonare due volte il clacson. Al segnale, è uscito dal portone un giovane che ha consegnato qualcosa al conducente: una dose di hashish, ritrovata dopo il fermo del veicolo.
E’ così scattata la trappola per il pusher, un macedone di 23 anni pregiudicato. La polizia si è appostata fuori dalla sua porta di casa, ma, dopo due ore, è entrato nel palazzo un 26 enne italiano. Alla vista degli agenti ha tentato di gettar via un involucro che conteneva cocaina. Nell’appartamento è stato ritrovata dell’hashish, materiale per il taglio delle dosi ed un foglio con i conteggi dei guadagni, ma nessuna traccia del macedone. Dopo un’ora nello stabile è entrata una coppia: il fermo ha anche qui portato risultati. I due, una donne ed un uomo italiani 29 enni, dopo aver tentato di fuggire, sono stati trovati in possesso di cocaina.
La loro base era in un altro appartamento, abitato da due fratelli di 48 e 50 anni entrambi invalidi. Nell’abitazione, fatiscente, con un forte odore di stupefacente e in pessime condizioni igienico sanitarie, gli agenti hanno soccorso i due, in particolare il 50 enne, affetto da autismo, che è stato ricoverato in ospedale perché denutrito. Il più giovane, sofferente di patologie psichiche, ha raccontato che da alcuni mesi dava ospitalità alle quattro persone fermate per consentire loro di confezionare lo stupefacente, ricevendo in cambio piccoli quantitativi di cocaina e talvolta somme di denaro. Ha inoltre aggiunto che era stato incitato ad assumere lo stupefacente, perché lo avrebbe aiutato nella cura delle sue patologie.
Alla fine sono stati sequestrati 645 euro, oltre 36 grammi di cocaina e quasi un etto di hashish. I quattro si trovano ora rinchiusi delle carceri di Marassi e Pontedecimo.