Genova rischia di perdere il Salone Nautico e la Regione prova a mediare. “Lunedì a Roma – spiega oggi Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo economico – parlerò con il ministro Carlo Calenda per capire come intende muoversi il governo. Se il ministero ci dà autonomia e risorse siamo pronti a organizzare noi il Nautico e proviamo a trovare un punto di incontro fra le due associazioni”.
Il riferimento è allo scontro tra Ucina e Nautica Italiana che, appunto, rischia di far naufragare la storia manifestazione. Il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto aveva provato a mediare, ma l’accordo ieri è sfumato e questo significa che il governo non finanzierà l’edizione 2017, per cui era pronto un milione e mezzo di euro.
Ora Regione e Fiera provano a rivolvere la questione, riportando sotto la regia pubblica la manifestazione e cercando di coinvolgere sia Ucina sia Nautica Italiana. Rixi chiama in causa anche Confindustria nazionale. “Per uno scontro fra associazioni rischiamo di perdere un evento importante per il settore. Il problema non è solo di Genova e della Liguria, è di competitività e internazionalizzazione del prodotto. Sarebbe importante che Confindustria facesse pressione per far cessare questa guerra fratricida”.
“La proposta avanzata dal Governo a sostegno del Salone Nautico di Genova – è la posizione del Sindaco Marco Doria – è stata respinta da Ucina in maniera incomprensibile. Non possiamo permettere che Genova perda i finanziamenti che contribuiscono a garantire un appuntamento che è patrimonio e risorsa della città e del Paese e va salvaguardato. È urgente superare questa situazione di stallo. Il Comune è pronto a fare la sua parte – come ha sempre fatto -, in rapporto con le altre istituzioni e utilizzando le proprie società operative, tra le quali Fiera di Genova, per assicurare lo svolgimento a Genova del Salone Nautico 2017”.
Intanto continuano gli scambi di accuse, con Nautica Italiana che bolla negativamente “la decisione di Ucina che, con atto irresponsabile e unilaterale, ha rifiutato la proposta del Mise. Con questo atto Ucina si è assunta coscientemente la responsabilità di danneggiare l’intero comparto italiano, e in particolare il territorio genovese, per anni punto di riferimento per la nautica mondiale. Territorio che Nautica Italiana ha sempre rispettato e che fin dall’inizio ha cercato di inserire in modo costruttivo nei propri progetti”.
Parole cui Ucine ha infine duramente replicato. “La realtà dei fatti è che Ucina non ha accettato di avallare, senza alcun documento scritto, senza regole o garanzia alcuna, un contro-evento fotocopia del Salone Nautico di Genova. L’unico accordo che c’era, redatto per iscritto, era sul tavolo del Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico dallo scorso 30 novembre. I termini di questo accordo erano chiari e lineari: sostenere due eventi complementari organizzati rispettivamente da Ucina Confindustria Nautica e da Nautica Italiana, a condizione che non fossero in concorrenza tra loro e che la nuova kermesse viareggina rispetto al Salone Nautico di Genova avesse un target differente: solo barche in acqua e solo yacht oltre il 24 metri di lunghezza”.