Genova. “Ecco la fine che avremmo fatto, ecco le reali garanzie che dà Iren”. A Pra’ il presidio di protesta dei lavoratori della multiutility contro lo spostamento della sede dal ponente a Campi, si intreccia, neanche a dirlo, con la battaglia consumata sulla delibera Amiu-Iren, bocciata dal consiglio comunale martedì, e che ha mandato in frantumi la maggioranza Doria, ponendo più di un punto interrogativo sul futuro.
A Pra’ i lavoratori Iren fanno sentire (di nuovo) la loro voce. Non ci stanno a un trasferimento che “comporterebbe, anche, un serio problema di sicurezza – spiega Fabrizio Nigro, Usb – l’intera zona del ponente genovese resterebbe scoperta e un servizio essenziale come il pronto intervento verrebbe a mancare”. Un problema già sollevato da mesi, ma “l’azienda non ci sente, non ci considera”. (Anche l’incontro con il vicesindaco Bernini è stato, di fatto, una fumata nera).
“L’azienda ha abbandonato il territorio – sottolinea Marino, uno dei lavoratori – e non è solo un nostro problema, sono i cittadini i primi a essere preoccupati, perché resteranno senza servizio”. Non si tratta solo di logistica. “Immaginatevi se un giorno ci fosse l’autostrada chiusa, o solo il traffico quotidiano in zona, come faremmo da Campi ad arrivare in tempo utile a ponente?”. Senza contare il futuro con la gara per prendere anche la Valle Stura, con Masone, Campoligure e Rossiglione. Da Campi, un vero e proprio viaggio.
“E pensare che qui il posto ci sarebbe – continua Marino – c’e il depuratore di Voltri proprio vicino all’autostrada, o un’altra zona abbandonata a Pegli, ma Iren non ci sente. Non solo non riusciamo a parlare con l’azienda, neanche con la politica va meglio. Il sindaco due settimane fa ci ha detto ‘sono con voi’. Ma cosa vuol dire di fatto? I lavoratori si sentono abbandonati”.
Il presidio-manifestazione, con possibili disagi al traffico sull’Aurelia in zona, proseguirà fino alle 12.Domani mattina, Doria parteciperà all’inaugurazione della biblioteca di Voltri. “Ci saremo anche noi, cercheremo di parlargli, anche se ora ha ben altri pensieri”.
