Genova. Il sabato del Pd genovese, preceduto dagli scossoni a livello nazionale e regionale, e aperto con la prima tappa della campagna di Andrea Orlando in vista delle primarie dem, è proseguito senza ulteriori colpi di scena.
Allo scadere del tempo utile per presentare le candidature per il congresso regionale la commissione del partito ne ha ricevuto una sola. Come ampiamente previsto, quella del senatore Vito Vattuone (sotto, nella foto).
A sostegno della candidatura, Vattuone ha presentato circa 90 firme di componenti l’assemblea regionale (quelle richieste erano 25). Anche il potenziale candidato alternativo, Luca Parodi, aveva pronte le firme necessarie, in caso le spaccature interne al PD regionale, proiezione obliqua di quelle nazionali, avessero imposto un’altra candidatura.
Ma non ce n’è stato bisogno. L’ipotesi di primarie anche per il congresso regionale, in un momento in cui si dovranno già svolgere quelle nazionali (il 30 aprile) e, salvo miracoli, quelle per la ricerca di un candidato sindaco di Genova, hanno concorso a sedare gli animi più di qualsiasi discussione partecipata. L’elezione formale del segretario, dunque, sarà prevista direttamente nella prima convocazione della nuova assemblea regionale.
Chi è Vito Vattuone. E’ nato a Casarza Ligure nel giorno di Natale del 1958, è sposato e ha due figlie. Ha iniziato l’attività politico-amministrativa nel Comune di Casarza Ligure, di cui è stato consigliere comunale dal 1990 e poi sindaco dal 1993 al 2004. Dal 1997 al 2007 è stato consigliere provinciale, capogruppo prima del Partito Popolare italiano e poi della Margherita. Vice Presidente della Filse dal 2006 al 2008. E’ stato fondatore e Presidente dell’assemblea costituente regionale Ligure del Partito Democratico. Consigliere Regionale dal 2008 al 2010. E’ stato eletto senatore il 24 febbraio 2013.
“Il lavoro unitario del Gruppo Pd in Regione è stato una buona premessa per superare le divisioni profonde del dopo elezioni regionali – dice Vattuone – so bene che siamo in una fase molto articolata, con un congresso nazionale che sarà ricco di posizioni in campo, ma il fatto che abbia prevalso ciò che ci unisce su ciò che ci divide mi conforta”.
Nel pomeriggio, inoltre, nella sede del PD di via Maragliano è arrivato Matteo Ricci (sopra nella foto): emissario di Renzi, sindaco di Pesaro e responsabile Enti Locali del partito, ha incontrato la segreteria provinciale, il consiglieri comunali e regionali e i presidenti di municipio, per iniziare a discutere del percorso verso le elezioni amministrative. “Non bisogna confondere il confronto interno del congresso nazionale con il lavoro di scelta del candidato sindaco e di composizione delle liste – spiegano dalla segreteria – Il PD genovese proseguirà nell’impegno di costruzione di una coalizione inclusiva, aperta alle forze politiche di centrosinistra e alle realtà sociali ed economiche della città”.
In parole povere, le primarie sono più lontane. Nel giro di due settimane il Partito Democratico genovese vuole trovare la quadra su un nome che metta d’accordo tutti all’interno del partito e possibilmente anche al di fuori, per chi ci vorrà stare. Tenendo conto che sia Sinistra Italiana sia Rifondazione si sono definite non interessate a primarie di coalizione “a trazione Pd”.
La discussione affrontata oggi con Matteo Ricci sarà sviluppata nella direzione provinciale convocata per martedì prossimo, 28 febbraio.