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Olio ligure Dop: due nuovi consorziati a Levante

ulivo

Levante. Il Consorzio di Tutela dell’Olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure si arricchisce di due nuove aziende consorziate per la Riviera di Levante. Si tratta di due aziende diverse per struttura, ma simili per un fondamentale carattere di base: amore per il territorio.

Andando da Ponente a Levante, si incontra prima la Cooperativa Agricola Rurale di Isola di Borgonovo. Si tratta di una realtà relativamente giovane, costituita nel 2005. Prende il nome proprio da una delle frazioni che compongono il tessuto insediativo del comune di Mezzanego. Luoghi di Liguria arcaica, carichi di storia che riporta alla presenza umana ligure e poi alla colonizzazione romana. Luoghi in cui l’uomo vive a contatto con la Natura pur essendo a pochi chilometri dalla dimensione metropolitana genovese. Valle Sturla, profonda, ma non lontano dal mare, schiacciati tra costa, cielo ed una biodiversità da esplorare. Il fine della Cooperativa è quella di valorizzare proprio i prodotti del territorio. Ovviamente l’olio extravergine di oliva è in prima fila.

L’approdo alla certificazione e garanzia della DOP Riviera Ligure – Riviera di Levante è una conseguenza naturale in rapporto al posizionamento sul mercato in funzione identitaria e di correttezza per il pubblico. Le olive lavorate sono provenienti da oliveti gestiti dalla Cooperativa. La cultivar dominante è la Lavagnina, nota cugina della Taggiasca della Liguria occidentale. Il percorso di lavorazione è interno, con il frantoio della Cooperativa a tre fasi continue a risparmio d’acqua, con sei gramole a temperatura regolabile e la capacità di lavorare fino a quindici quintali di olive per ora. E non a caso l’etichetta della bottiglia di olio DOP Riviera Ligure per Isola di Borgonovo ha come un sottotitolo: “Il tesoro della Suppressa”, dove la suppressa è il termine storico della zona per indicare il frantoio. E non finisce qui perché la Cooperativa lavora alacremente al recupero di coltivazioni storiche della zona, tra cui spicca la nocciola detta “Misto Chiavari”, con una gustosa ricaduta nel contesto dolciario internazionale.

Proseguendo ancora verso levante ecco “La Favola della Mignola”. Ha sede a Lavagna e rappresenta la materializzazione di un sogno. È quello di Antonino Trifiletti, che decide di cambiare vita. Non più all’interno dell’azienda privata di telecomunicazioni, ma a contatto con la Natura. Si parte nel 2014 con un primo terreno che era già coltivato a livello hobbystico familiare. Di qui si passa all’acquisizione di altri fondi olivati vicini. Quello principale, con seicento alberi, prevalentemente di cultivar Lavagnina, è un atto di rispetto nei confronti di chi l’ha coltivato per 40 anni, gestendolo in modo esemplare. Un altro grande appezzamento rappresenta un atto d’amore verso il territorio, perché si è materializzato in un recupero di un terreno di fatto abbandonato. Ed è questo il percorso che va fatto, ancora, con molti oliveti liguri. Menzione al merito, dunque.

E tanto entusiasmo perché parlare con Antonino Trifiletti è parlare con la voce di chi ha a cuore le sorti di una famiglia che lo sostiene in ogni modo nelle sue scelte, nonché di chi ha presente l’amore per il territorio e una buona e positiva dose di immaginazione che trapela anche nel nome della sua azienda. Un sogno di ragazzo che diventa realtà e che produce.

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