Genova. Al via nuovi progetti per l’azienda di costruzioni genovese Carena che, dopo aver vissuto anni difficili e in completa crisi economica, si vede protagonista di alcuni interventi nel centro Italia. La Direzione Generale ANAS ha avviato i lavori di adeguamento del tratto SS4, il cosiddetto “Salaria” tra la località Trisungo e l’esistente galleria “Valgarizia” in provincia di Ascoli Piceno. Tre chilometri, comprendenti anche quest’ultima, per affrontare e superare la situazione critica attuale e aumentare il livello di sicurezza di circolazione.
Si è dovuto attendere il pronunciamento del Tar competente per poter dare l’ok alla realizzazione del tracciamento stradale, ma alla fine l’impresa ha avuto risposta positiva. Anas ha permesso l’avvio dei lavori comprensivi i comuni di Arquata del Tronto e Acquasanta Terme per un investimento complessivo di 90 milioni di euro.
L’intervento sarà attuato per potenziare e completare le infrastrutture viarie dell’area del cratere sismico. A fronte della zona critica e della tortuosità del tracciato attuale, verranno innalzati i livelli di servizio e migliorati gli standard di sicurezza per poter favorire una circolazione meno rischiosa. A tal proposito verrà effettuata una galleria lunga quasi 2 km che sarà dotata di impianti tecnologici previsti dagli standard di sicurezza innovativi.
Carena realizzerà inoltre lo svincolo Trisungo per il collegamento della viabilità già esistente e la nuova infrastruttura. Permetterà dunque una circolazione locale e più ampia. Secondo quanto concordato la durata dei lavori sarà di tre anni, concludendo quindi entro marzo 2020.
Carena ha portato a termine i tanto attesi lavori di costruzioni presso la SS n° 318 di Valfabbrica iniziati nel giugno del 2011. A luglio 2016 è avvenuto il completamento dell’operato del tratto in variante della della SS3/BIS nella località che collega Lidarno a Schifanoia. L’importo totale dei lavori è stato di quasi 44 milioni di euro. L’inaugurazione, avvenuta giovedì 28 luglio 2016, ha rappresentato un vero e proprio evento storico in tutto il territorio umbro, soprattutto per quanto riguarda la fascia appenninica. Il contributo di Carena, infatti, ha permesso di accorciare le distanze in tutti i centri della zona dando anche più possibilità di sviluppo, abbandonando per sempre l’isolamento.