Genova. “Vogliamo che vengano riaperte le indagini sulla scomparsa di nostra madre e che in generale da parte delle istituzioni ci sia un atteggiamento più attento nei confronti delle famiglie come la nostra che vivono delle vite sospese in assenza di una verità”. Sabrina e Daniela Roccu avevano 18 e 25 anni quando la loro mamma è scomparsa, inghiottita dal nulla e ancora oggi, dopo 22 anni, non rinunciano alla loro battaglia per scoprire la verità.
Era il 14 febbraio del 1995, il giorno di San Valentino, quando Maria Imparato si è allontanata dalla sua abitazione di Casella. Due diverse indagini aperte e chiuse in una manciata di settimane, l’ultima due anni fa dopo che la trasmissione Chi l’ha visto, che in questi anni ha seguito da vicino la vicenda, aveva rivelato nuovi particolari, ma Sabrina e Daniela ancora non sanno se la loro mamma è viva o morta, se è andata via da casa di sua volontà o se è stata costretta da qualcuno.
Ora per tentare di riaprire il caso hanno nominato un avvocato, il siciliano Giacomo Frazzitta, che già si era occupato della scomparsa della piccola Denise Pipitone e che sta cercando di ritrovare tra le carte polverose custodite nelle stazioni dei carabinieri che si sono occupate delle indagini, tutto il materiale utile per riportare il caso al cospetto della procura di Genova, visto che il vecchio fascicolo custodito in tribunale è nel frattempo finito al macero.
Maria, che aveva allora 49 anni, era appena ritornata a vivere con il marito da cui si era separata temporaneamente dopo una crisi matrimoniale. Con il marito Flavio e le figlie Daniela e Sabrina, abitava alla Castagna nel comune di Serra Riccò. Per tentare di ricominciare si erano però tutti trasferiti a Casella. Ma il trasferimento, in paese nuovo e senza amici aveva reso la donna malinconica tanto che la sera prima della scomparsa Maria litiga con Daniela, la figlia più grande per una stupidaggine: la ragazza voleva invitare a casa un’amica e la mamma non ne voleva sapere. Daniela se ne va arrabbiata a dormire dal fidanzato. Non sapeva che non l’avrebbe mai più rivista.
La mattina del 14 Flavio saluta la moglie e va al lavoro, e così fa la figlia più piccola, Sabrina, prima di andare a scuola. Ma al loro ritorno di Maria non c’è più traccia. Da casa mancano la pelliccia che la donna amava indossare e un paio di pantofole blu. Mancano anche 200 euro dalla cassetta dei risparmi. Per il resto non manca nulla, né borse né documenti.
Maria era una donna vivace, che “forse sognava l’amore romantico, una specie di principe azzurro” dice la figlia Daniela. E il matrimonio non la rendeva completamente felice. Aveva avuto alcune relazioni extraconiugali che avevano portato a un separazione temporanea e consensuale con Flavio. Ma era stata lei a chiedere a Flavio di tornare a casa con una lettera accorata fatta consegnare al marito dalle figlie.
Della scomparsa di Maria si sono occupati i carabinieri di zona: “Fecero qualche domanda in giro, ma poche cose e ci fecero capire che mamma si doveva essere allontanata volontariamente – racconta Daniela – forse per rifarsi un vita”. Sulle prime le figlie ci credono, forse per anni continuano a ripetersi che deve per forza essere andata così, anche perché dopo il primo appello rivolto dai famigliari nella trasmissione Chi l’ha visto, si moltiplicano le segnalazioni: la donna verrebbe avvistata in centro a Genova, alla stazione in via Brigate Partigiane, chi dice di averla vista con le ciabatte blu, chi vestita elegante. Avrebbe preso un treno per Genova o forse per Milano, sarebbe stata in compagnia di una donna o salita sulla macchina di un uomo.
Tante segnalazioni e tante ricerche con le ragazze che per mesi attaccano nel centro di Genova la foto della mamma. Ma al racconto delle ragazze, quello fatto in tv ma anche ai carabinieri, manca un pezzo: Sabrina e Daniela non parlano per quasi vent’anni delle storie sentimentali che la mamma ha avuto: “Ci dispiaceva – raccontano Sabrina e Daniela – perché sapevamo che si sarebbe vergognata se tutti avessero saputo. E noi speravamo sempre che tornasse o almeno si facesse sentire”. Non lo raccontano nemmeno ai carabinieri che aprono e chiudono l’indagine.
Poi due anni fa l’inviato di Federica Sciarelli trova e intervista un commerciante di Serra Riccò: lui dice di essere stato un semplice amico della mamma, per le figlie forse è stato qualcosa di più: “La mamma da piccola mi faceva sempre portare a spasso il cane di lui, mentre loro due si mettevano in disparte a parlare in campagna dove quell’uomo aveva una proprietà” spiega Sabrina. Il commerciante ovviamente ha sempre negato sia il legame sentimentale con Maria sia tantomeno di essere coinvolto a qualche titolo nella sua sparizione.
E nessuna accusa esplicita può e vuole essere fatta. Vero è che Sabrina, Daniela e papà Flavio sono convinte che quella mattina del 14 febbraio è successo qualcosa di inaspettato: “Scendere così in ciabatte sotto casa in pieno inverno – dice Daniela – è una cosa che si fa se all’improvviso citofona un conoscente o un amico, come se si dovesse risalire immediatamente in casa. Ti metti la pelliccia per non prendere freddo ma non perdi nemmeno tempo a metterti le scarpe perché sai che non devi andare lontano”. I vicini di casa non hanno visto andare via Maria quella mattina “ma ci eravamo appena trasferiti – ricorda Sabrina – nemmeno ci conoscevano ed è facile che non abbiamo notato niente”.
Le figlie sono convinte che Maria sia salita in macchina con qualcuno, qualcuno che conosceva, ha preso solo i 200 euro, forse in macchina è nata una discussione e si sono allontanati insieme. Poi forse la situazione è degenerata e Maria è stata uccisa. “E’ quello che stiamo pensando – dice Daniela – perché se con me la mamma aveva un rapporto un po’ conflittuale non avrebbe mai abbandonato Sabrina senza far sapere più nulla”. Magari Maria, che oggi avrebbe 71 anni, sta bene e si è rifatta una vita chissà dove, magari all’estero. Le figlie non ci credono. Si sono costruite una vita con non poca fatica, hanno dei figli, un lavoro ma la loro esistenza è in qualche modo sospesa in attesa di una risposta: “Si vive, si va avanti, si ma ogni tanto tutto torna prepotentemente finché non sapremo la verità”.