Genova2017

Mare d’inverno, piadine & moquette. I genovesi di Sinistra Italiana: “Mai più alleanze con il PD”

A Rimini si è svolto il congresso fondativo del partito progressista. In vista delle elezioni comunali si allontana l’ipotesi di un candidato unitario per il centrosinistra

sinistra italiana

Genova. “Calpestare asfalto e moquette, ma guai ad innamorarsi della moquette”. Con questa metafora Agostino Gianelli, presidente del municipio Media Valbisagno, uno dei delegati liguri al congresso fondativo di Sinistra Italiana centra lo stato d’animo delle 600 persone che hanno dato vita al nuovo partito progressista e alla segreteria retta da Nicola Fratoianni. Parola d’ordine, insomma, rivendicare le radici di sinistra.

La tre giorni si è tenuta all’interno del Palacongressi di Rimini, a pochi passi dalle spiagge che in estate diventano il simbolo dell’Italia popolare, in un’atmosfera fuori stagione ricca di suggestioni.

Jole Murruni, presidente del municipio Valpolcevera, altra delegata ed ex iscritta nel Pd, immortala sulla propria pagina di Facebook diversi momenti del congresso, ma anche un’alba un po’ sbiadita sul litorale romagnolo insolitamente deserto. “Che sia una rinascita per tutti”, commenta.

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Sinistra Italiana è la forza erede di Sel e si propone come una “sinistra che faccia il suo mestiere” (parola del neosegretario) nelle stesse ore in cui a Roma il Partito Democratico rischia la scissione. “La divisione nel PD non è un dramma nazionale, sono altri i drammi nazionali, quelli del lavoro che manca, della povertà delle famiglie” commenta Gianni Pastorino, consigliere regionale, anche lui a Rimini fra i delegati. Un’altra ventina di militanti provenienti dalla sinistra genovese hanno partecipato informalmente all’appuntamento.

Tra i relatori personaggi come Stefano Fassina, Pippo Civati, Maurizio Landini, Fabio Mussi, Luigi De Magistris, Nichi Vendola. Il sindaco di Genova Marco Doria ha invece inviato un intervento scritto che è stato letto alla platea.

A proposito di sindaco. Tema caldo quello delle alleanze future, in primo luogo quelle per le elezioni genovesi, visto che Sinistra Italiana si pone come netta alternativa al Partito Democratico. “Stiamo alla finestra per capire se si possa collaborare con chi se ne andrà dal Pd di Renzi – continua Pastorino – sicuramente non abbiamo niente da spartire con una formazione di stampo neoliberista come il Pd attuale”. “Anche se come pare non avremo un candidato sindaco del Pd – aggiunge Jole Murruni – è difficile anche ipotizzare un’alleanza che includa un Pd a trazione renziana. Stare insieme per non perdere non è una ragione sufficiente. Abbiamo visto che non ha funzionato”. “La foto di Vasto? Passato remoto” conclude Pastorino.

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Foto di Vasto e/o modello Burlando. Larghe e larghissime intese che si squaglierebbero come neve al sole alla prima votazione su temi come tagli al sociale, diritti di genere, ambiente, lavoro. “Meglio parlare chiaramente sin dall’inizio piuttosto che spaccarsi mentre si governa – sostiene la presidente del municipio Valpocevera – anche il modello Burlando in Regione, che comprendeva forze da Sel all’Udc, a cosa ha portato? Per esempio a una sanità pubblica messa in ginocchio sul nostro territorio”.

A proposito di scissioni. SI, in realtà, nasce già spaccata. Un pezzo di Sel, rappresentato da Arturo Scotto, capogruppo alla Camera, e da altri 18 parlamentari, se n’è andato ancora prima di cominciare, avvicinandosi a Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Come dire, la sinistra italiana, con le lettere minuscole, prosegue un percorso di frammentazione. Le sorti del Pd non potranno che rendere ancora più complesso il quadro.

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