Liguria. “Nel corso della riunione dei capigruppo, abbiamo incontrato i lavoratori e le rappresentanze sindacali di Liguria Digitale, che chiedono garanzie sul proprio futuro, visto che sono molto preoccupati per le ultime decisioni prese dall’azienda, fra cui il trasferimento agli Erzelli e la privatizzazione. Abbiamo condiviso con loro la necessita’ di un chiarimento con la proprietà (la Regione) vera responsabile dell’andamento dell’azienda”. E’ quanto affermato dai consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Pippo Rossetti e il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino. “Abbiamo richiesto che si svolga, al piu’ presto, un’audizione in commissione consiliare alla presenza del presidente Toti per capire le strategie che vuol portare avanti la Regione su Liguria Digitale”.
“Come MoVimento 5 Stelle abbiamo già dato battaglia in Aula a dicembre contro la paventata apertura ai privati e con una riorganizzazione straordinaria che metterebbe sul mercato rami d’azienda considerati non più strategici, ad eccezione delle sole Server Farm, anticamera di una futura svendita di Liguria Digitale, con ricadute gravi per oltre 400 lavoratori. Siamo di fronte a una legge incomprensibile che va ben oltre quanto richiesto dalla Riforma Madia sulla Pubblica Amministrazione – la nota a firma del M5S dopo l’incontro – Oltre a manifestare massima solidarietà ai lavoratori di Liguria Digitale, presenteremo una Proposta di legge urgente per modificare la famigerata Legge 33/2016, auspicando un consenso unanime da parte di tutto il Consiglio, maggioranza compresa. I lavoratori meritano risposte concrete dalla politica, non solo parole e promesse”.
“Stupisce, anzi sconcerta vedere partiti di opposizione arrovellarsi intorno a problemi inesistenti e problemi già abbondantemente discussi in Consiglio regionale. Come abbiamo già avuto modo di spiegare, il piano di rilancio di Liguria Digitale prevede una valorizzazione degli investimenti nell’azienda, un impegno preciso nei settori di ricerca e sviluppo, la qualificazione delle risorse interne e la ricerca di ulteriori ambiti di mercato in cui l’azienda informatica regionale possa avere un ruolo da protagonista. Ci saremmo aspettati che tutto questo provocasse entusiasmo nelle forze politiche liguri e, ci sia consentito, anche nei sindacati. Evidentemente la difesa di colpe passate prevale rispetto alla volontà, che dovrebbe essere comune, di costruire un futuro migliore per un bene di tutti”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in una nota, ha commentato poi l’esito dell’incontro dei capigruppo di minoranza in Consiglio regionale con alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali di Liguria Digitale, l’azienda informatica in house dell’Ente.
“Dopo anni di immobilismo, di assenza totale di visione del futuro, di piccoli privilegi pagati a spese dei più deboli – aggiunge il governatore Toti – grazie al nuovo management e agli indirizzi strategici di questa amministrazione Liguria Digitale sta affrontando un percorso di rilancio ed è tornata a essere protagonista dello sviluppo di Genova e della Regione Liguria. Oggi Liguria Digitale è parte integrante dello sviluppo del Parco Tecnologico degli Erzelli, pronta a nuovi e importanti progetti in collaborazione con le eccellenze pubbliche e private del nostro territorio e presto sarà capace di produrre nuova occupazione. Altro che temuti esuberi! Se tutto questo è costato a qualcuno la scomodità di un trasloco da via XX Settembre, dove i cittadini liguri pagavano un cospicuo affitto per tale agio, alla giusta collocazione all’interno del Parco Tecnologico cittadino, non ci sentiamo francamente di scusarci. Così come – prosegue il presidente della Regione Liguria – non comprendiamo la nostalgia provata dal PD ricordando la sua inefficiente e immobile gestione di tutte le controllate regionali, spesso comodo rifugio di qualche amico di partito e certamente forno instancabile di pubbliche risorse. Si rassegnino tutti: l’epoca dei privilegi di pochi, pagati con il sacrificio di un’intera regione, è finita. Senza lacrime e sangue stiamo rilanciando questa regione e Liguria Digitale sarà uno dei suoi gioielli: lo abbiamo già spiegato chiaramente in Consiglio regionale, ma, evidentemente – conclude il governatore Toti – la malinconia per quel passato produce in taluni esponenti politici sordità rispetto a quanto puntualmente spiegato e cecità totale verso il futuro”.