Genova. La “disponibilità” diventa una candidatura vera e propria. Simone Leoncini, 42 anni, già presidente del municipio Centro Est, dopo aver “lanciato il sasso nello stagno” con una lettera aperta alla città, questa mattina ha concretizzato la propria volontà a candidarsi alla carica di sindaco. Lo ha fatto con un incontro all’interno dei giardini Luzzati, simbolo di un centro storico aperto e vivace che, per Leoncini, dovrebbe rappresentare un modello in scala per tutto il capoluogo ligure.
“Non c’è più spazio per i tartufismi”. La sua candidatura guarda alla Genova progressista, civica, innovativa, attenta alle reali necessità del territorio, alle sue ferite – “povertà, malessere sociale, paura” dice Leoncini – e in grado di attrarre nuove forze per lo sviluppo. In che modo? Con quella che potrebbe diventare una lista civica “Genova Cambia” e con un percorso il più partecipato possibile per costituire una base forte di adesione al progetto.
“La mia candidatura è indipendente e svincolata da qualsiasi forza politica – ribadisce Simone Leoncini, ex portavoce provinciale di Sel – non ho tessere di partito in tasca, non mi interessano più gli equilibri sfaccettati delle nuove formazioni di sinistra o le discussioni interne al Pd, ma sono pronto a dialogare con qualunque forza politica”.
E lo farà, per forza. Soprattutto se, come auspica, bisognerà parlare di primarie. Il neo-candidato spera che siano un’occasione reale di apertura alla città, una chiamata generale che riporti la politica a calpestare le strade e le piazze. “Primarie di coalizione? – commenta Leoncini – un termine rinsecchito, di certo non mi interessa partecipare a primarie che siano un regolamento di conti interno ai partiti, io vorrei che il Pd dimostrasse disponibilità a cambiare i regolamenti, se necessario, e a dare adito a un tipo di primarie il più aperto possibile, altrimenti sarà lo scoppio di una bomba atomica”.
Il dialogo tra Simone Leoncini e il segretario provinciale del Pd Alessandro Terrile è già iniziato e proseguirà ulteriormente. Certo, il Partito Democratico, nel frattempo, è impegnato tra la ricerca di uno o più nomi papabili e ad assettarsi alla luce del caos – scissione a livello nazionale. “C’è una decina di giorni per decidere come andare avanti, non di più – avverte Leoncini – e bisognerebbe che le primarie si tenessero entro i primi di aprile”. Dall’altra parte c’è tutta la galassia di Rete a Sinistra, recentemente confluita – in parte – in Sinistra Italiana. La candidatura di Leoncini vede entusiaste alcune di quelle voci, ma in ordine sparso.
Durante la conferenza stampa ai Luzzati si è parlato di priorità: aggredire il fenomeno della povertà, ripensare la macchina comunale e le aziende partecipate, tornare a offrire servizi pubblici di qualità, dalle scuole ai trasporti, combattere il degrado, favorire lo sviluppo di imprese buone e del turismo. “E ripensare – afferma Leoncini – il bilancio comunale, oggi bloccato sull’unico obbiettivo di arginare il debito”.
Sabato 25 febbraio alle 9e30 è fissato il primo incontro pubblico. L’appuntamento al centro-laboratorio Formicopoli di piazza Cernaia 3: “Costruiamo i nodi, territorio e progetto Genova”. Si parlerà di servizi, scuola, condivisione, idee per lo sviluppo della città, manutenzioni e riforma delle aziende pubbliche.
“Poi inizieremo a girare per i territori – annuncia Leoncini – ci sono tante persone che si sono messe a disposizione e altre ne vorremo trovare per raccogliere risorse”. Come dire, se ci sarà una lista civica “Genova Cambia” vera e propria i nomi e i cognomi hanno ancora tempo per farsi avanti. “Più le facce saranno nuove – conclude il presidente del municipio Centro Est – meglio sarà. L’innovazione sta anche nella scelta delle persone”. All’incontro di presentazione ai Luzzati, a fianco a Simone Leoncini, per ora, si sono viste quelle di Gigi Picetti, artista e figura storica dell’underground genovese, Marco Montoli, presidente dell’associazione Ce.Sto e Tomaso Boyer, responsabile programmazione dei Giardini Luzzati (sopra, nella foto).