Chiavari. Come già accaduto sabato scorso ad Avellino, l’Entella esce anche dall’Arena Garibaldi con un punto sottoscrivibile alla vigilia ma accettato con un pizzico di rammarico al termine dei 95 minuti disputati al cospetto del Pisa di mister Gattuso.
Rammarico che riguarda soprattutto un altra occasione mancata per un colpaccio in trasferta di quelli che pesano su classifica e autostima. A merito dei ragazzi allenati da Breda va detto che anche ieri la prestazione distante dal “Comunale” è stata interpretata con piglio differente, a tratti persino spavaldo, di una squadra che vuole assolutamente scrollarsi di dosso l’etichetta di “casalinga”.
Se non si hanno personalità e consapevolezza dei propri mezzi non si passa in vantaggio in due trasferte consecutive; piuttosto ci si deve interrogare sul perché si è stati raggiunti altrettante volte, ma in questo caso ogni partita fa storia a sé.
“Abbiamo fatto fatica nel primo tempo – afferma Roberto Breda – perché eravamo un pochino disuniti, attaccavamo male e loro trovavano spesso l’uomo in più a metà campo. Nel secondo tempo ci siamo compattati, abbiamo dato più ordine ed equilibrio. Eravamo in crescendo, siamo andati in vantaggio; purtroppo c’è una componente fortunosa sul gol del pareggio, però potevamo fare meglio perché Peralta ha passato facilmente. Al di là di questo rimane la prestazione positiva. Veniamo fuori da due trasferte come Avellino e Pisa con due pareggi e il bello è che ti lasciano l’amaro in bocca nel senso che in tutte e due potevi fare più punti. Quindi vuol dire che abbiamo fatto delle buone cose. Però è certo che dobbiamo anche migliorare perché abbiamo sprecato due opportunità”.
Le ultime due partite hanno confermato un cambio di mentalità in trasferta. “Le partite che abbiamo fatto erano quelle giuste – sottolinea Breda -, come atteggiamento, intensità e personalità. Rimane il rammarico di non aver fatto una vittoria, o forse due. Nel nostro percorso di crescita ci sono anche cose positive, che però bisogna confermare e migliorare. Abbiamo bisogno di lavorare; con i nuovi ci sono bellissime possibilità di crescere, però è anche vero che c’è bisogno di stare sul campo. Tante volte i ragazzi in campo si parlano, proprio perché cercano di conoscersi. La voglia è positiva”.
Francesco Caputo, al tredicesimo gol stagionale, spiega: “È stata una partita difficile contro una squadra tosta. Sicuramente c’è un po’ di amaro in bocca per come si era messa la partita. Siamo andati in vantaggio su rigore, loro in dieci; non potevamo mai perderla e subire gol. Dispiace perché abbiamo preso un gol che si poteva benissimo evitare ma dobbiamo solo lavorare, andare avanti e prendere di buono la continuità di risultati”.
“La cosa positiva – prosegue – è che in queste due trasferte abbiamo dimostrato di esserci, siamo ritornati quelli che eravamo. Dobbiamo solo continuare su questa strada e crederci fino in fondo”.
Ora il compagno di reparto di Caputo è Catellani. “Andrea è un grandissimo attaccante – dice “Ciccio” -. È appena la seconda partita che abbiamo fatto insieme. C’è solo da lavorare e continuare su questa strada“.
Ieri Masucci era un avversario, dopo aver giocato il girone di andata nell’Entella. “Mi ha fatto un po’ strano vederlo dall’altra parte – confessa Caputo -. Sapete tutti che rapporto c’è tra me e Gaetano. Però fa parte del calcio e si va avanti”.