I dati

Per l’artigianato ligure un 2016 in rosso

Stile artigiano in piazza De Ferrari

Liguria. Bilancio negativo per l’artigianato ligure nel 2016, anche se in misura minore rispetto al resto d’Italia. Secondo gli ultimi dati Infocamere-Movimprese, nel corso dell’anno hanno aperto i battenti 2.835 micro e piccole imprese, ma hanno chiuso ben 3.258 realtà (saldo negativo di 423 imprese). Il calo è dello 0,9%. Complessivamente, sono 44.170 le
unità artigiane attive nella nostra regione. Diminuzione dell’1% circa per il settore edile (21.367 imprese attive), dovuta al saldo negativo tra aperture (1.455) e chiusure d’impresa (1.694). Per quello che riguarda il manifatturiero, 7.293 microimprese attive, l’anno si chiude con un -1,6%: 388 iscrizioni e 503 cessazioni d’attività.

I numeri liguri, seppur negativi, rispecchiano una situazione meno pesante di quella che emerge nel resto d’Italia: il panorama nazionale vede un calo dell’1,7% per il manifatturiero e addirittura del 2% per le costruzioni. Nel complesso, le imprese artigiane italiane sono diminuite dell’1,4% nel corso del 2016. Tra le Regioni che calano di meno la Liguria (-0,9%) si piazza terza dopo il Trentino (-0,4) e la Lombardia (-0,8)

La fotografia provinciale: il calo più brusco si registra a Savona (9.104 realtà attive), dove chiudono complessivamente 723 microimprese e ne aprono solo 571: il bilancio a fine anno è negativo dell’1,6%. In questo 2016 Genova, 22.717 micro e piccole imprese all’attivo, ha visto chiudere 1.575 realtà, a fronte di 1.377 nuove aperture, per un calo complessivo dello 0,9%. Chiusura d’anno amara anche nello spezzino: 482 cessazioni d’attività contro 409 avvii d’impresa artigiana, per un totale di 5.303 microimprese attive: -1,4% a fine 2016. Buone notizie invece dall’imperiese, dove l’artigianato tiene: la situazione è invariata, con lo stesso saldo tra aperture e chiusure (478) per un totale di 7.046 micro e piccole imprese attive.

“La flessione in Liguria – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – risulta meno marcata del resto d’Italia e sembra che le misure messe in campo d’intesa con la Regione inizino a produrre i primi effetti. Ma resta purtroppo il segnale negativo di una costante emorragia, che sta letteralmente “spolpando” uno straordinario patrimonio di competenza e conoscenza e ci proietta indietro di 12 anni agli stessi numeri del 2004. Se vogliamo invertire il trend dobbiamo però intervenire con urgenza, a partire dalla riduzione dell’eccessiva tassazione e dalla semplificazione”.

Scendendo ancor più nel dettaglio, la generale stabilità dell’imperiese si riflette anche sui settori del manifatturiero (1.048 imprese artigiane, stabili con una sessantina di chiusure e aperture nel corso dell’anno) e nelle costruzioni (3.693 realtà, 245 aperture e 251 chiusure, per un leggero calo dello 0,16%). Rimanendo a Ponente, a Savona le 1.435 microimprese manifatturiere attive hanno visto l’apertura di 79 nuove attività nel corso dell’anno, contro 92 chiusure, per un bilancio negativo dello 0,9%. Va peggio al settore delle costruzioni, 4.619 micro e piccole imprese in provincia, che registra così un calo del 2,2%, frutto di 390 chiusure e 290 aperture. Nel territorio genovese il trend del manifatturiero segna un -1,8%, dovuto a 261 chiusure contro 191 nuove aperture d’attività, per un totale di 3.810 microimprese attive. Le costruzioni, che a Genova contano 10.819 realtà artigiane, diminuiscono dello 0,76% (715 aperture, 798 chiusure d’impresa). I settori soffrono anche nello spezzino: il manifatturiero, mille imprese artigiane attive, vede chiudere 90 realtà e aprirne solo 59 (-3,1%), mentre le costruzioni parlano di 255 chiusure e 205 nuove aperture (-2,2%), su 2.236 realtà complessive.

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