Genova. Un forte odore di idrocarburi, questa mattina intorno alle 8, ha svegliato gli abitanti di Fegino. Il problema è stato sollevato da alcuni residenti e riguarda lo stabilimento Iplom. Sul posto, per verificare l’eventuale fuoriuscita di sostanze da alcune cisterne una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Bolzaneto. Non è stato necessario l’intervento di Arpal o della Polizia Ambientale.
Dopo circa un’ora di controlli, i Vigili del Fuoco hanno appurato che non erano in corso emergenze. L’odore si è via via affievolito e i dati rilevati erano nella norma. “Ma quello che è inaccettabile – dicono i cittadini – è che debbano essere i nostri nasi a percepire ciò che non va, dovrebbero esistere strumentazioni in grado di bloccare il diffondersi di queste esalazioni”.
La questione dei miasmi è una fra quelle maggiormente all’ordine del giorno per i residenti di Fegino e Borzoli, in Valpolcevera. L’insediamento petrolchimico è vicino a case, scuole, impianti sportivi.
Sabato scorso gli abitanti di Fegino e Borzoli erano scesi in piazza per chiedere l’avvio del piano di bonifica del letto del torrente Fegino, del rio Pianego e del Polcevera a dieci mesi dallo sversamento di greggio, il 17 aprile scorso, per la rottura di una conduttura della Iplom, appunto. I residenti, ma anche la pubblica amministrazione, non vogliono che la bonifica sia soltanto superficiale né sotto il controllo del ministero dell’Ambiente: la cosa allontanerebbe Iplom dai controlli più vicini di Arpal e Procura di Genova e potrebbe ottenere un iter di bonifica meno oneroso.