Genova. La processionaria del pino può essere nociva per l’uomo, provocando reazioni allergiche e infiammazioni, e addirittura letale per gli animali. Nei cani, che per natura annusano il terreno e possono aspirare grandi quantità di urticante, i sintomi possono essere talmente gravi da causarne la morte.
Per questo alcuni residenti di Quezzi Alta nelle ultime ore si sono adoperati, non senza difficoltà, per fare rimuovere cinque grossi nidi di processionaria formatisi su un pino tra via Degli Oleandri e via Motta Chiusura. L’albero è piantato su un terreno privato è questo ha reso più complicata la procedura per la bonifica. La strada interessata dall’infestazione è percorsa quotidianamente da residenti, molti in compagnia dei loro amici a quattro zampe, e da tante mamme e bambini che si dirigono a un vicino asilo.
Il Municipio si è occupato della vicenda ma senza poter intervenire, trattandosi di terreno privato. Alla fine si sono mossi i volontari della Protezione Civile che mettendosi in contatto con il proprietario dell’area hanno trovato un accordo.
Domattina ci sarà un sopralluogo tecnico per valutare il da farsi dopodiché, se possibile, gli uomini della Protezione Civile rimuoveranno i nidi. “Faremo questa azione – spiega il responsabile Luciano Grillo – come se fosse un’esercitazione, evitando al privato una spesa ingente. Non sarà semplice perché è un albero molto grosso”.
La processionaria del pino (Traumatocampa pityocampa) è un lepidottero (farfalla) che nella fase larvale si nutre di aghi di conifere. Il nome “processionaria” deriva dal comportamento delle sue larve, che si spostano in lunghe file indiane. Le larve della processionaria sono rivestite di peli urticanti. Sono questi a essere pericolose. La rimozione dei nidi di processionarie è obbligatoria per legge.
Le precauzioni da adottare sono: non avvicinarsi alle piante che presentano nidi e comunque evitare di sostare sotto pini e conifere in generale; non toccare a mani nude i nidi o le larve; non toccare a mani nude corteccia di alberi, arbusti o rami infestati; non effettuare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti, a esempio rastrellamento delle foglie o sfalcio dell’erba; nel caso si rendesse necessario asportare i nidi, proteggersi adeguatamente con tuta, guanti, occhiali e maschera; i nidi asportati devono essere raccolti e bruciati. È assolutamente vietato gettarli nei rifiuti, conferirli nella raccolta differenziata, abbandonarli sul terreno o ai bordi delle strade; tenere i cani al guinzaglio e lontani dalle conifere.
In caso di contatto fare tempestivamente una doccia e lavare gli indumenti a temperatura elevata; trattare la pelle pulita con un prodotto antistaminico; se il contatto è avvenuto con le mucose, sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli o altri animali); in caso di irritazione congiuntivale, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche rivolgersi immediatamente al medico (o al veterinario).