Genova. Un costo di circa 53 milioni di euro una forza lavoro mediamente di 70 persone al giorno per un periodo complessivo di 40 mesi. Sono questo i numeri del nuovo collegamento tra l’aeroporto di Genova e la val Chiaravagna per una lunghezza di quasi 2 km, dei quali circa 1500 in galleria, che concorrerà a decongestionare la viabilità nei quartieri del ponente genovese eliminando il transito di circa 185 veicoli pesanti/ora dal centro abitato.
La nuova viabilità – realizzata dal Consorzio COCIV costituito da Salini Impregilo, leader nel settore delle infrastrutture (64 per cento), da Società italiana per Condotte d’acqua (31 per cento) e da Civ (5 per cento) – èun’opera accessoria ai lavori della linea ferroviaria del Terzo Valico il cui committente è RFI, sotto l’alta sorveglianza della società di ingegneria Italferr.
“È un’opera attesissima dalla popolazione – ha detto il vicesindaco Stefano Bernini – perché trasferisce il traffico pesante, generato dalle attività produttive della zona, su un’arteria collegata direttamente al casello autostradale. Ciò permette di liberare il centro abitato con ricadute positive sulla vivibilità dei quartieri. Ma c’è molto di più: la nuova infrastruttura, infatti, consente di coniugare la tematica ambientale con quella industriale e manifatturiera, esaltando la vocazione produttiva di quel territorio e concorrendo ad attrarre investimenti: Genova non rinuncia ad essere una città che produce e lavora”.
Tra gli aspetti più importanti la messa in sicurezza dal rischio esondazioni. “Trasferire il traffico pesante fuori dal centro abitato – conclude Bernini – permetterà, grazie ad alcune modifiche di viabilità, di abbattere il ponte di via Giotto e il cosiddetto “ponte obliquo” sul torrente Chiaravagna, ostacoli al deflusso delle acque in caso di piena”.
Fondamentale, ovviamente, l’apporto dato da quest’opera alla regolazione dei flussi di traffico con un conseguente miglioramento della sicurezza per i cittadini “Via Borzoli, ma anche via Chiaravagna e via Pier Domenico da Bissone – ha sottolineato l’assessore alla mobilità Anna Maria Dagnino – sono assi viari su cui gravano i transiti dei veicoli pesanti diretti ai numerosi insediamenti industriali presenti in zona. Si potranno inoltre risolvere alcune criticità quali la svolta da via Giotto a via Borzoli e le curve a tornanti comprese tra via Borzoli e via Fegino. Grande cura – ha concluso Dagnino – è stata prestata all’allestimento del percorso pedonale lungo la rotatoria posta all’uscita della galleria di via Borzoli. La nostra azione, anche nella tempistica delle scelte di mobilità, è stata pensata per ricavare il massimo beneficio da un’opera che avrà ricadute positive su tutta la città” l’opera, quindi, è stata inaugurata anche se, Per permettere di ultimare alcuni impianti, sarà necessario interdire la circolazione nella galleria di Levante fino al 31 marzo dalle ore 22 alle ore 6.
Trascorso un breve periodo, necessario all’assestamento dei percorsi viari e alla loro conoscenza – e comunque entro dieci giorni – sarà interdetto il transito in via Borzoli su entrambe i versanti ai veicoli con una massa superiore alle 7,5 tonnellate.
Piena soddisfazione espressa anche dal Municipio. “Erano ormai anni che, assieme agli abitanti, rivendicavamo l’assoluta necessità di un’opera del genere. Finalmente oggi – spiega Massimo Romeo, consigliere delegato alla Mobilità – il lavoro è compiuto. La conseguenza sarà un miglioramento della circolazione in zone estremamente congestionate e l’incremento di sicurezza e vivibilità nel quartiere. Una rivoluzione che verrà compiuta quando, tra pochi giorni, entrerà in vigore la nuova viabilità nella zona Manara-Giotto e di cui informeremo i cittadini attraverso un’assemblea pubblica”.