Genova. “Il sindaco di Sori Paolo Pezzana ha “osato” contestare – come tanti di noi – il bulletto padano per le sue ignobili dichiarazioni a Recco. Le reazioni degli squadristi in camicia verde non si sono fatte attendere. Ci sarebbe da ridere a guardare i loro profili ma la cosa tragica è che un branco di sfigati rimane un branco. E da coraggiosi quali sono il branco attacca la preda sola. E uomini e donne come Paolo stanno rischiando di rimanere soli. Ecco cosa ci aspetta”. Il presidente dell’Arci Liguria, Walter Massa, esprime “solidarietà totale” a Paolo Pezzana, sindaco di Sori, nell’occhio del ciclone da sabato, giorno in cui Matteo Salvini ha pronunciato le frasi choc durante la campagna di tesseramento del Carroccio a Recco.
“Una pulizia di massa via per via, quartiere per quartiere e con le maniere forti se serve”, parole destinate a innescare indignazione e polemica. E così è stato. Pezzana, primo cittadino della vicina Sori e coordinatore Anci per l’immigrazione, ha risposto in serata, via Facebook con un post che non è passato inosservato.
“Non sei un idiota Matteo, un idiota ignora il senso di ciò che dice e la necessità di assumere responsabilità delle proprie parole. Tu lo sai, non te ne frega niente e le dici lo stesso perché i giornali facciano questi titoli e i tuoi adepti mantengano la loro fregola. Ci riesci. Quindi non sei ne stupido ne idiota – scrive sabato sera sul suo profilo – Sei proprio stronzo, stronzo, cattivo e pericoloso. Spero di trovare il modo di dirtelo di persona e spero che in tanti si trovi il modo di fermarti. Sarebbe un disastro se governassi tu, non c’entrano i migranti, è che con uno come te il futuro diventa una cosa triste”.
Il passo successivo è stato breve. L’assessore regionale Edoardo Rixi, sempre su Facebook, è lapidario: “Pezzana dimettiti dall’Anci, non rappresenti i sindaci della Liguria”.
Il post fa il giro del web. Lo stesso Salvini dà il suo contributo alla “discussione” aizzando i suoi sostenitori. Si innesca così una bufera virtuale: stamani i commenti sotto il pensiero di Pezzana hanno raggiunto quota 700 e, al netto di alcuni messaggi di solidarietà e sostegno tra cui quelli dei consiglieri regionali Luca Garibaldi e Giovanni Lunardon, la quasi totalità sono di segno opposto. Una contrarietà che, a parte qualche eccezione, degenera ben presto in valanga, tra insulti e accuse.
“Ecco siamo alla solita prassi comunista consolidata – scrive un commentatore – Da una pagina comunista partono insulti irripetibili verso Salvini, e tutto va bene. Ma non appena arrivano di risposta sacrosante invettive a parti invertite, ecco che i comunisti si lagnano e piangono, perché secondo la loro assurda arroganza ed ipocrisia, loro sono autorizzati a dare dello “stronzo” da una pagina pubblica ad un avversario politico, e nessuno deve osare rispondere loro con la stessa moneta. Siete il cancro maligno ideologico che ammorba questo paese”.
E la “stessa moneta”, però, travalica presto il tema del post. “Maledetta zecca comunista, sfigato codardo comunista, sei un poveretto, ruspa anche per te, razzista anti italiano, vergognati”, per citare i più lusinghieri. Partono insulti personali, bestemmie, vaffa, fino ai vari “ti devi uccidere”. Seguono fotomontaggi, molti Trump, il simbolo di Forza Nuova, la foto di Mussolini. C’è anche Hitler travestito con una bombola a gas.
Poco fa arriva la solidarietà di Margherita Mereto Bosso, Pd: “Caro Paolo. Ho imparato che quando si attira così tanto l’attenzione è perché si sta facendo bene. Non sei solo. Attaccare te significa attaccare tutti noi. Lo sappia chi ama col branco isolare vilmente il singolo. Un abbraccio di piena solidarietà e fratellanza. Margherita – e tutti noi”.