Genova. Gli investigatori della squadra mobile hanno trovato di sangue su alcuni indumenti all’interno dell’abitazione di Lavagna dove un uomo di 40 anni avrebbe accoltellato la figlia di 12.
L’uomo, in stato di fermo da questa notte, aveva in un primo tempo detto che l’aggressione era avvenuta a Teglia in Valpolcevera ad opera di un nordafricano, ma in Valpolcevera gli investigatori non hanno trovato alcuna traccia. Da lì nell’interrogatorio durato oltre sei ore sono emerse diverse contraddizioni nella versione dell’uomo che alla fine è stato fermato su indicazione del sostituto procuratore Marcello Maresca.
Nessuna traccia finora dell’arma del delitto.
La ragazzina, che non è in pericolo di vita, è stata colpita da due ferite all’addome più altre ferite da taglio in varie parti del corpo, compreso il viso. La giovane era arrivata in Italia a novembre mentre la mamma vive in Ecuador dove la coppia avrebbe altri figli.
Ancora non chiaro il movente del tentato omicidio. L’uomo che ha due precedenti di polizia di cui uno per lesioni ai danni di una connazionale (l’uomo è stato di recente rinviato a giudizio) si trova ora nel carcere di Marassi e sarà interrogato nelle prossime ore per la convalida del fermo. Secondo quanto appreso l’uomo avrebbe problemi con l’alcol e faceva saltuariamente l’operaio edile.
L’uomo, con alcune ore di ritardo rispetto al fatto, si era fatto portare al Gaslini da un connazionale ed è stato proprio l’ospedale ad avvertire la polizia dopo aver constatato le ferite da arma da taglio. La ragazzina potrebbe essere ascoltata nelle prossime ore.