Genova. La riapertura della centrale Enel a carbone di Genova continua a preoccupare, tanto che gli europarlamentari Dario Tamburrano (EFDD), Piernicola Pedicini (EFDD), Daniela Aiuto (EFDD), Isabella Adinolfi (EFDD), Eleonora Evi (EFDD), Marco Affronte (Verts/ALE) ed Eleonora Forenza (GUE/NGL) hanno presentato un’interrogazione al Parlamento europeo con richiesta di risposta scritta, sottolineando come la decisione del Ministero per lo sviluppo economico non sia in linea con i principi di libera concorrenza in relazione al mercato interno dell’energia e come la paventata riapertura del vecchio e pericoloso impianto, fortemente inquinante, con l’impatto negativo sull’ambiente e la salute dei cittadini, non si concili con gli impegni dell’Unione europea in tema di riscaldamento e qualità dell’aria.
EveryOne Group aveva trasmesso in data il 16 gennaio un appello urgente al Parlamento europeo chiedendo un intervento finalizzato ad evitare la riattivazione della centrale a carbone nel porto di Genova.
Contemporaneamente, appelli urgenti sono stati presentati dall’organizzazione internazionale per i diritti umani alla Commissione europea (che l’anno scorso ha avviato una procedura di infrazione per il superamento dei parametri del biossido di azoto a Genova), al Segretariato delle Nazioni Unite, all’Unesco e all’Organizzazione Mondiale della Sanità.