Genova. Dopo la pioggia battente di questa mattina, nel campo nomadi abusivo di via Bruzzo, a Bolzaneto, gli uomini sono impegnati ad asciugare le baracche, parzialmente allagate. Dai tetti in lamiera si intravede il fumo di stufe improvvisate. Ai piedi delle casupole – una trentina in tutto – una montagna di spazzatura, accumulata lungo l’argine del Polcevera e nel greto stesso del torrente.
Le condizioni igieniche precarie e l’abbandono di rifiuti sono gli elementi oggettivi che rendono insostenibile la situazione e che, sommate alle preoccupazioni in tema di sicurezza da parte di residenti e operatori economici di Bolzaneto (il mercato ortofrutticolo è a pochi passi), hanno spinto il territorio a chiedere a più riprese, al Comune, di intervenire.
Ma i tempi per uno smantellamento sono ancora lunghi. “Bisogna trovare gli spazi dove accogliere le famiglie che saranno sgomberate, ci sono anche dei minori e quindi è quanto mai necessario – dice l’assessore alle Politiche abitative del Comune di Genova – ma al momento non abbiamo strutture disponibili. Stiamo provando a verificare la disponibilità di soggetti esterni, ma è molto complicato”.
La presidente del municipio Valpolcevera, Jole Murruni, riassume lo stato d’animo di Bolzaneto con una sola parola: “delusione”. “Siamo delusi – dice – perché speravamo di risolvere questa vicenda entro a fine del mandato, è da oltre un anno che il nostro municipio fa pressione sul Comune per avere una soluzione”. L’argomento è stato al centro di un incontro tra i capigruppo appena ieri pomeriggio, e circa un mese fa, di un coordinamento municipale sulla sicurezza a cui avevano partecipato anche civ, associazioni e l’assessore comunale alla Città sicura Elena Fiorini”.
Proprio Fiorini, rispondendo il 10 gennaio scorso a un’interrogazione in consiglio comunale, aveva spiegato come Tursi si stesse occupando, prioritariamente, di un altro campo nomadi, quello davanti a villa Bombrini, a Cornigliano (dove però i rom vivono in roulotte, e non in baracche). Dopodiché sarebbe stata la volta di Bolzaneto. “Abbiamo chiesto alla Prefettura un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, visto che si tratta di un terreno privato – aveva spiegato l’assessore – poi penseremo a Bolzaneto per fare in modo che quelle aree vengano utilizzate subito e non si prestino ad altre occupazioni. I tempi non sono mai rapidi, ma stiamo agendo costantemente”. Nelle scorse settimane erano già iniziati i monitoraggi anagrafici per capire quanti fossero, e di quale età e sesso, gli ospiti del campo nomadi per cercare di trovare loro una collocazione”.
Le perplessità in Valpolcevera non mancano. Anche perché ormai a marzo 2016 la giunta comunale, partecipando a un consiglio municipale straordinario sul tema, aveva promesso che la baraccopoli sarebbe stata smantellata entro la fine del 2016. “Adesso – osserva Murruni – il timore è che si rinvii la questione al prossimo ciclo amministrativo”.
Cinque anni fa a Genova esistevano ben 14 campi abusivi sul territorio e due autorizzati. Molti sono stati chiusi, compreso uno di quelli autorizzati, ma restano alcune situazioni molto gravi da sanare. Quella di Bolzaneto e quella di via Muratori a Cornigliano sono quelle più urgenti.