Genova. Il mondo della pallavolo ligure si è riunito domenica scorsa per eleggere il nuovo consiglio direttivo della Fipav regionale.
Anna Del Vigo è stata rieletta presidente. Numerose le novità nel direttivo, mix di esperienza e gioventù. Con Giovanni Catanzaro, Flavio Federici e Daniele Lavagna, entrano Venero Lo Bartolo, Paolo Noli e Gianfranco Tamburini. Revisore dei conti Rosalba Cucchia.
“Per prima cosa voglio ringraziare tutto coloro che hanno lavorato per il movimento nell’ultimo quadriennio – sottolinea Anna Del Vigo al termine delle elezioni – e in particolare Renzo Grippino e Eros Gai che hanno deciso di lasciare spazio alle nuove leve dopo tre mandati di grande impegno e passione. Ho deciso di ricandidarmi perché vorrei trasmettere l’esperienza maturata in tanti anni a chi potrà in futuro portare avanti il movimento, senza presunzione di voler insegnare nulla ma con pieno spirito di servizio”.
La Federazione Italiana Pallavolo è arrivata al rinnovo delle proprie cariche al termine di una ristrutturazione che ha inciso anche sul territorio. I cinque Comitati provinciali sono stati accorpati in tre Comitati territoriali. Il Ponente è stato affidato a Matilde Falco, il Centro al confermato Mauro Picazzo, e il Levante con Franco Bocchia.
“Ci piacerebbe avere un rapporto col territorio più attento e incisivo – prosegue Anna Del Vigo – sia attraverso i comitati sia con i gruppi di lavoro istituiti su tematiche specifiche, quali ad esempio reclutamento arbitri o promozione settore maschile, quello più in sofferenza oggi. Nel consiglio abbiamo unito l’esperienza all’entusiasmo e alla motivazione di alcuni giovani che possono portare idee ed entusiasmo, aiutandoci a crescere ancora”.
Un pensiero ad Enrico Chiavari, vicepresidente scomparso nel quadriennio, e al giovane Daniele cui un destino tragico ha negato un futuro pallavolistico di grandi soddisfazioni. Poi i numeri, per fotografare la situazione nel momento in cui parte un nuovo ciclo. “Siamo passati dalle 112 società del 2012 alle attuali 108. In sostanza un buon equilibrio fra cessazioni e nuove affiliazioni, soprattutto pensando che a livello nazionale la Fipav ha perso circa 1.200 società. I dirigenti sono 1.375 (erano 1.357) e gli atleti sono 10.123, con un costante seppur piccolo aumento rispetto ai 9.939 di quattro anni fa. Crescono anche i tecnici (da 597 a 626) e gli ufficiali di gara (da 163 a 199)“.
“Il dato più interessante – evidenzia Anna Del Vigo – si può avere nell’esame dei due settori, maschile e femminile. I primi sono calati da 2.357 a 2.209 mentre le femmine sono cresciute da 7.582 a 7.914. Con questi numeri la Liguria riferita al dato nazionale si piazza in seconda posizione nel femminile per percentuale di crescita, dietro solo alla Toscana.
A livello di vertice la Liguria presenta nei campionati nazionali 4 squadre in campo femminile (erano 2 nel 2012) e 2 nel maschile (erano 3). In campo regionale le formazioni maschili (Serie C e D) rimangono invariate (22 in tutto), mentre quelle femminili sono 23, contro le 25 di un quadriennio fa. Numeri in aumento nei campionati di categoria.
Ottimi i risultati ottenuti nel beach volley: un 2° posto con la coppia Traman-Pastorino al Trofeo delle Regioni 2013, un 4° posto con la coppia Botta-Olivero al Trofeo delle Regioni 2015. Ancora un 4° posto Louza-Baciocco e un 5° Scurzoni-Zannino al Trofeo delle regioni 2016.
“Risultato dell’ottimo lavoro fatto dai tecnici scelti per guidare le nostre rappresentative, ovvero Salvi, Cadei e Assalino – evidenzia Anna Del Vigo –, senza dimenticare che Matteo Varnier, atleta ligure, ha contribuito come tecnico alla conquista per l’Italia della medaglia d’argento a Rio. E infine Davide Benzi, partecipante con la nostra selezione regionale al Trofeo delle Regioni 2010, ha conquistato due secondi posti nel campionato italiano 2015 a Catania e 2016 a Spotorno in coppia con Martino”.
Il 2016 è stato anche l’anno della promozione di un arbitro ligure, Alessandro Rossi, in Serie A. “Siamo sempre stati consapevoli che la crescita dei nostri arbitri debba passare attraverso esperienze fuori regione e quindi abbiamo favorito la loro partecipazione a corsi incentivanti in occasione di tornei nazionali giovanili. Occorre però trovare nuovi fischietti per tutto il territorio, perché la carenza di arbitri provinciali si riflette numericamente anche sul regionale dove ritroviamo arbitri con poca esperienza. Lavoreremo per incrementare la scuola regionale arbitrale – conclude -, perché sia riferimento tecnico costante e sicuro per gli arbitri più giovani e meno esperti e che curi anche l’aspetto comportamentale e l’approccio psicologico dell’arbitro”.