Genova. Tanti volti della Lega Nord e non solo hanno riempito la basilica di Santa Maria Assunta in Carignano dove nel pomeriggio si sono celebrati i funerali di Bruno Ravera, uno dei fondatori del Carroccio, morto ieri all’ospedale Galliera – dove era ricoverato da tempo – a 87 anni.
“Un grande lavoratore, uno che ci credeva, uno che faceva tutto senza pensare al tornaconto nazionale” ha detto Umberto Bossi, prima delle esequie. Il “Senatur” era presente insieme a Enrico Speroni, completando – per così dire – la triade che prima dell’avvento degli anni Novanta diede vita alla Lega. “Era un esempio, passava le notti ad attacchinare manifesti come un vero militante, non chiedeva posti, non chiedeva niente in cambio” ha aggiunto Bossi.
Uno degli ultimi impegni organizzativi di Ravera, già non più in buone condizioni di salute, era stato proprio la preparazione della visita di Bossi a Genova, lo scorso Ferragosto.

Tra le tante persone che sono passate a per rendere al “doge”, come era soprannominato Ravera, un ultimo saluto anche l’europarlamentare Mario Borghezio, l’ex presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, gli assessori regionali Sonia Viale e Edoardo Rixi, il segretario provinciale genovese Stefano Garassino, il consigliere regionale Francesco Bruzzone e il senatore Andrea Corrado.
Anche alcuni “amici” di altre formazioni politiche come Gianni Plinio e Giorgio Bornacin, insieme nell’Msi, e ancora gli “indipendentisti liguri” del Mil Franco Bampi e Vincenzo Matteucci. Presenti anche i consiglieri regionali Matteo Rosso, Fratelli D’Italia e Lilli Lauro, Forza Italia.
Al termine della cerimonia Edoardo Rixi ha voluto ricordare il “compagno di squadra” leggendo uno stralcio del suo libro “Un leghista attacchino”, in cui lo stesso Ravera sosteneva che fosse giunto il momento di “passare colla e pennello a chi sarebbe venuto”.
Ieri a Genova, alla camera ardere allestita al Galliera, era arrivato anche il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Abbiamo il dovere di vincere le elezioni a Genova – aveva affermato – per coronare le battaglie di un grande leghista”.