Genova. “Se non si creeranno da subito le condizioni per la ripresa di un dialogo a favore delle prospettive industriali di Amiu, non sarà certo questa amministrazione a imporre il costo sociale derivante dal voto di martedì scorso”. Questo è quanto si legge in una nota del Comune di Genova a seguito del comunicato del Consiglio di Amministrazione Amiu, appena diffuso, che descrive “con drammatica evidenza le conseguenze di quanto accaduto in questi giorni”.
“Essendo venuta meno la prospettiva di un’aggregazione industriale con apporto di capitali e impianti, Amiu – per salvarsi – sarà costretta a tagliare drasticamente i costi di personale e del servizio e a chiedere al Comune “la totale corresponsione dei costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti nel 2016”, ciò che significherebbe un aumento della Tari di oltre il 20%. Le condizioni erano note e ampiamente illustrate da tempo, con la precisa volontà dell’Amministrazione di non scaricare il peso sui lavoratori e sui genovesi. La delibera per l’aggregazione con Iren era stata approntata con grande attenzione ad ogni aspetto, discussa e migliorata nel confronto sindacale e nel Consiglio comunale: una prospettiva di sviluppo, non di ripiego, che avrebbe ridato forza alla nostra azienda”, prosegue la nota dell’amministrazione comunale.
“La miopia di alcuni e il cinico calcolo politico elettorale di altri, che pur sapevano quali sarebbero state le conseguenze, hanno impedito che si intraprendesse questa strada nell’interesse della città”, termina il comunicato di Tursi.