Genova. Ora è il momento di pagare. Lo dicono gli avvocati di parte civile nel processo dell’alluvione 2011 di cui oggi sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna. Nel dispositivo letto a novembre il giudice Adriana Petri ha stabilito complessivamente un risarcimento di oltre quattro milioni e mezzo di euro di provvisionali per i familiari delle sei vittime dell’esondazione del Fereggiano.
“E’ arrivato il momento di pagare – dice Emanuele Olcese, avvocato dei genitori di Serena Costa, morta a 19 anni mentre cercava di riportare a casa da scuola il fratello di 14 – sappiamo che per il Comune questa è una fase di quasi vuoto amministrativo in previsione delle elezioni ma non vorremmo venga giocato a discapito delle vittime, dei loro famigliari e degli stessi imputati condannati che hanno diritto di chiedere che sia l’ente Comune a risarcire in questa fase il danno”.
Il Comune di Genova infatti è stato chiamato come responsabile civile “in solido” con gli imputati. Se continuerà a non pagare potrebbe scattare il pignoramento dei beni per Marta Vincenzi, Francesco Scidone e Gianfranco Delponte, ma questa non sarebbe una soluzione efficace per i famigliari delle sei vittime che dovrebbero attendere anni per ottenere il risarcimento totale delle provvisionali.
Il Comune di Genova dopo la sentenza si era rifiutato di pagare e aveva fatto sapere che avrebbe atteso le motivazioni della sentenza: “La notifica del dispositivo l’abbiamo fatta a gennaio – spiega Olcese – e a fine marzo, primi di aprile scadono i 120 giorni che hanno a disposizione gli enti locali per risarcire i danni. Se non pagheranno entro la scadenza partirà il precetto che per quanto riguarda i miei assistiti è di 900 mila euro, nell’auspicio che il Comune lavori invece a una transazione per chiudere questa vicenda in maniera dignitosa”.