Genova. Ci sono i residenti che chiedono maggiore sicurezza e a cui l’ordinanza del Comune certo non dispiace, anche se non ha risolto tutti i problemi del centro storico. E poi ci sono i commercianti e il popolo della movida; quello, a seconda delle occasioni, accusato di rendere invivibile la zona oppure di mantenerla vitale e attiva.
E’ ancora una volta il provvedimento di Tursi a dividere il cuore della città e l’ultima protesta attraverserà i vicoli sabato 11 febbraio e lo farà ballando. Si chiama “Vicoli in danza contro l’ordinanza” l’appuntamento dell'”orgoglio della movida”.
Un’iniziativa lanciata su Facebook da pochi giorni. “La musica – spiegano gli organizzatori – per molti è evasione, una via di fuga lontano dai pensieri. Persone per cui la musica significa comunità, che crea sano divertimento. Per altri è passione, lavoro, sacrificio, è la Vita. Da decenni i genovesi scelgono il centro storico per cercare tutto questo, che con la criminalità non ha proprio nulla a che fare, da decenni i genovesi aprono oneste attività nel centro storico restituendogli valore, impreziosendolo. Se c’è una cosa di cui siamo certi è che i genovesi non hanno alcuna intenzione di smettere ora”.
Radunatosi alle 20.30 in piazza Caricamento, con partenza alle 21, il corteo percorrerà a suon di musica alcuni luoghi simbolo della movida: San Lorenzo, Matteotti, piazza delle Erbe, Sarzano. L’arrivo, alle 23, è simbolico: presso il Quaalude Rockclub. All’interno dello storico locale, che nel maggio scorso entrò in pesante polemica contro l’obbligo di spegnere la musica alle 2 di notte nei weekend. Ecco: la protesta in danza contro l’ordinanza andrà avanti fino a quell’ora.
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