Genova. “Partiamo dai quartieri. Nove assemblee, una per municipio. Ad invito: amministratori pubblici, parroci, commercianti, studenti, bocciofile, comitati di quartiere, Civ, realtà di impresa, dirigenti scolastici, circoli, pubbliche assistenze, medici di base. Tutti riuniti di fronte al sacro enigma: cosa serve alla nostra città? Qual è il suo posto nel modo? Come sono le sue strade e le sue scuole?”. Massimiliano Morettini, renziano, oggi nella squadra del commissario Ermini e probabile candidato alla segreteria regionale del Pd, traccia il percorso verso le prossime elezioni amministrative. Un percorso che deve partire – spiega in una nota sulla sua pagina Facebook – dal “dare voce a chi non ha parola”.
“Saltiamo a piè pari la discussione sui nomi e costruiamo invece palchi, auditorium e sale d’ascolto per dare parola a chi non sa dove rivolgere preghiere, proposte, maledizioni e riflessioni” spiega.
“Non mi stupirei se alla fine del percorso venissero fuori temi, criticità ed emergenze che già si conoscono bene. Ma aver costruito un progetto di cambiamento insieme alla nostra gente, darà a quel progetto un rilievo e una forza oggi sconosciuta – dice – e, ne sono sicuro, la nostra gente ci dirà anche altre due cose: di stare uniti contro il M5S e la destra di Salvini e Toti. E ci dirà chi possono essere i migliori interpreti di quel progetto. A quel punto le primarie, se necessarie, saranno quel bell’esercizio di democrazia che sono”.
L’invito, che è abbastanza vicino a quello del segretario Terrile, è a discutere con tutti: ” Non escludiamo nessuno. Evitiamo che qualcuno si arroghi il diritto di dare patenti di questo o di quello. Mettiamo al centro un progetto di città credibile, forte realizzabile ma anche di lunga prospettiva. I genovesi non amano i sogni vuoti da apprendisti stregoni, ma sanno invece lavorare per le grandi imprese e per il cambiamento”.