Genova. Sono passati ormai 9 mesi dallo sversamento di petrolio a Fegino e il Comune vuole accelerare i tempi per la bonifica. Una vicenda che ha visto scendere i cittadini in piazza ormai innumerevoli volte e che oggi è stata di nuovo al centro di quattro interrogazioni in consiglio comunale, presentate rispettivamente dai consiglieri Marianna Pederzolli, Simone Farello, Paolo Putti e Stefano Muscarà.
Tutti hanno chiesto gli ultimi aggiornamenti sulla situazione e la necessità di convocare quanto prima la conferenza dei servizi sul piano di caratterizzazione che la Iplom dovrà presentare con tutte le integrazioni richieste dall’amministrazione comunale.
Nei giorni scorsi, infatti, il Comune di Genova ha chiesto che tutta la procedura per arrivare alla bonifica del Rio Pianego, del Rio Fegino, ma anche del torrente Polcevera, torni sotto la supervisione degli enti locali. Si tratta di un atto formale in cui Tursi riavvia la procedura per il piano di caratterizzazione dopo che Iplom a metà dicembre aveva comunicato l’intenzione di continuare il procedimento solamente in riferimento alla “matrice” terreno del versante interessato dalla rottura della tubazione, ritenendo che tutta la restante parte dovesse essere inquadrata esclusivamente nell’ambito del procedimento presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
“L’obiettivo è quello di convocare nei prossimi giorni la conferenza dei servizi – ha risposto l’assessore all’Ambiente, Italo Porcile – però è importante sapere che anche qualora l’azienda presentasse un piano di caratterizzazione idoneo, la norma in questione prevede tempi tecnici molti lunghi, cioè potrebbero passare anche 180 giorni prima dell’inizio effettivo della bonifica. In ogni caso il Comune continuerà ad andare avanti come ha sempre fatto in questi mesi, senza mai smettere di fare pressione e senza mai abbassare la testa davanti a presunte inadempienze della Iplom”.