Genova. “Dopo che abbiamo combattuto vent’anni perché potesse chiudere questa centrale, assieme ai campi di carbone che ha intorno e che contribuiscono a circa il 20% del particolato, e’ intollerabile una riapertura. A spiegarlo Andrea Agostini, di Legambiente che, assieme a alcune decine di attivisti dei Verdi e delle varie associazioni ambientaliste ha dato vita a un presidio contro la ripresa delle attività dell’impianto, che dovrebbe produrre temporaneamente energia da cedere alla vicina Francia.
Oggi il presidio anche perché in mattinata era attesa la prima nave che avrebbe trasportato il carbone sulla banchina genovese ma che non sarebbe comunque ancor arrivata a Genova. “Il particolato, secondo i dati dell’istituto tumori uccide circa 100 persone all’anno a Genova – spiega – e quindi chiediamo alle istituzioni e, in particolare al sindaco, di intervenire per l’interdizione dell’attività della Centrale”.
E su questo tema hanno preso posizione anche i “medici per l’ambiente” di Genova. “Ricorderò sette punti per i quali siamo contrari – spiega Valerio Gennaro – la violazione dell’impegno di chiusura, la mancanza di produzione di energia da fonti rinnovabili come il Sole che, a Genova, ne abbiamo da vendere, i danni all’ambiente della filiera carbone, i danni alla salute, i danni economici, quelli all’occupazione e i danni sociali”.