Liguria. “Le organizzazioni sindacali del comparto sanitario hanno rilevato con sconcerto l’inattendibilità dell’interlocuzione con l’amministrazione regionale che, nell’incontro svoltosi venerdì scorso sull’assetto della sanità ligure, ha illustrato ipotesi di lavoro ampiamente condivisibili salvo poi deliberare in maniera diametralmente opposta nella giunta del pomeriggio stesso”. Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl annunciano battaglia per contrastare la delibera della giunta regionale che intende procedere alla privatizzazione della sanità a partire dagli ospedali di Bordighera, Albenga e Cairo, per poi giungere al ben più corposo 15% prefigurato da Toti.
“La privatizzazione della sanità in Liguria comporterebbe gravi disagi per il personale pubblico e seri rischi per l’utenza. Sovente, infatti, il privato offre le cure per lui più remunerative, anziché quelle più appropriate per il cittadino”.
“Quello proposto dalla Giunta non è l’unico modello utilizzabile per contrastare difficoltà di ordine economico, come dimostrano le esperienze virtuose di altre regioni italiane, ma è senz’altro quello più gravido di effetti collaterali negativi. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl intraprenderanno forti iniziative per contrastare questa scelta scellerata di privatizzazione del sistema pubblico” concludono i sindacati.
Critiche sono arrivate anche dal Pd ligure. “Il modello sanitario della nostra regione è molto particolare: ha una spesa alta, per la forte presenza di anziani, ma una ripartizione del fondo nazionale debole – si legge nella nota odierna – Quindi per garantire che il sistema pubblico funzioni e sia efficiente servono un controllo costante del debito e una razionalizzazione dei costi. Fin dal suo insediamento, però, abbiamo capito che la Giunta Toti non avrebbe avuto alcun controllo sulla spesa e lo dimostrano il debito sanitario tornato a crescere e alcune operazioni (come quella sui farmaci salvavita) tutte concentrate a distruggere l’efficientamento faticosamente costruito negli anni precedenti. E parlando di debito, proprio oggi, la Giunta Toti annuncia di aver portato il disavanzo a 75 milioni di euro, mentre le nostre proiezioni dicevano che avrebbe superato di 100 milioni. Posto che vorremmo avere tutti i dati precisi su questi numeri, vogliamo anche ricordare che il centrosinistra, nel 2014, fece scendere il debito sanitario a 67 milioni di euro. Quindi la situazione è decisamente peggiorata, nonostante l’aumento dei fondi nazionali e le maggiori entrate dovute alle tasse. La Giunta Toti, poi, in questo anno e mezzo di governo, non ha mai voluto prendersi la responsabilità di razionalizzare il sistema ospedaliero e ora sappiamo anche il perché. Indebolendo il sistema sanitario pubblico ligure in modo scientifico, il centrodestra ha aperto vere e proprie praterie all’arrivo dei privati, che con tutta probabilità saranno di origine lombarda. La Regione Lombardia, infatti, deve fare i conti con una sovracapacità di offerta sanitaria privata grazie all’eredità lasciata da Formigoni e così, svendendo alcuni ospedali liguri, la Giunta Toti è pronta ad aprirle le porte”.
Il Partito Democratico non è contrario all’arrivo del privato tout court, perché in alcuni casi in cui il pubblico è in sofferenza (a causa delle fughe o delle liste d’attesa), “cedere alcune specialità al privato convenzionato (in modo che per i cittadini non cambi niente, visto che a pagare è la Regione) può rivelarsi utile, in alcuni casi – continua il Pd – Ma questo presuppone che la Regione non abdichi al proprio ruolo di programmazione ed eserciti una forte funzione di controllo e di calmieramento dei prezzi. I privati che arriveranno a Cairo Montenotte, Albenga o Bordighera, cosa faranno? Terranno degli ospedali con tutte le specialità, visto che si parla di pronto soccorso aperto 24 ore su 24? La Giunta sull’argomento, per ora, non ha detto ancora nulla, come non ha mai parlato di costi del personale. E se dopo un certo periodo i privati si renderanno conto che quelle strutture non sono più un affare, chi garantisce che il presidio sanitario resti comunque attivo e non venga definitivamente chiuso? “.